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Gentiloni, Italia non più famoso fanalino coda Ue

Redazione

La crescita italiana nell’anno passato “ha preso un buon ritmo” e oggi viaggia “al doppio delle previsioni di un anno fa”. E “il famoso fanalino di coda dell’Europa non siamo più noi”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di fine anno.

Sul deficit l’Italia “ha le carte più che in regola”, mentre sul fronte del limite del surplus commerciale al 6% del Pil le regole “sono purtroppo poco applicate”. Così il premier parlando dei Paesi che, come la Germania, superano quella soglia, e aggiungendo “noi rispettiamo regole e vorremmo che fossero rispettate da tutti”.

“Nel fronteggiare la crisi delle banche”, poi, “il governo ha evitato le conseguenze di una crisi di sistema, altro che regalare soldi ai mariuoli”, ha ancora sottolineato il premier, rivendicando ilsuccesso dell’Italia nel negoziare con l’Ue le condizioni per i salvataggi.

Sul fronte dei migranti, invece, “la gestione di questo fenomeno è possibile e l’Italia lo dimostra, con una diminuzione drastica dei morti in mare, perché alla diminuzione di arrivi corrisponde una diminuzione di vittime in mare”. “In sostanza abbiamo dimostrato che c’è una strada seria che si può percorrere, e continueremo a farlo”, sottolinea il premier. Alla diminuzione di arrivi, ricorda Gentiloni, corrisponde un minor numero di morti, dove “le vittime in mare – afferma – sono diminuite dalle 4405 del 2016 alle 2832 del 2017”. Il premier ricorda anche come sia aumentato il numero dei rimpatri passando dai 1200 dello scorso anno agli oltre ventimila del 2017. “Quest’anno, – afferma – il primo corridoio umanitario dalla Libia è stato attivato qualche giorno fa”.

 

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