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Omicida Crotone, “mi sentivo spiato”

Redazione

Riteneva di essere al centro di un “complotto”, di essere “spiato” dai vicini di casa, Salvatore Gerace, il cinquantaseienne che ieri, a Crotone, ha fatto irruzione nell’abitazione adiacente alla sua sparando, in preda ad un raptus, e uccidendo Giuseppe Parretta. Il ragazzo che era in casa con la mamma, Katia Villirillo, presidente dell’associazione Libere donne, molto impegnata nel contrasto alla violenza di genere, la fidanzata, la sorella ed il fratello si è parato per fare scudo ai familiari e divenendo bersaglio dei colpi di pistola. La vittima è stata raggiunta al petto, alla spalla ed al fianco. Allo stato, è stato spiegato dagli investigatori della polizia, non c’è “collegamento tra quanto accaduto ieri pomeriggio è l’attività dell’associazione”. E’ stata una mania di persecuzione ad avere obnubilato la mente di Salvatore Gerace che dopo il delitto si è asserragliato in casa dove poi ha consegnato l’arma clandestina detenuta illegalmente.
Per lui il magistrato ha formalizzato l’arresto.

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