La “Banca della Natura” dell’Ue muove i primi passi anche grazie all’esperienza fatta nell’Appennino centrale in Italia. La “banca” è in realtà il nuovo strumento finanziario di Commissione europea e Banca europea degli investimenti per rivitalizzare il capitale naturale dell’Ue. Ha erogato il primo prestito da 6 milioni di euro all’organizzazione Rewilding Europe, che ha un fondo (il Rewilding Europe Capital, Rec) per finanziare attività economiche finalizzate alla conservazione e promozione di aree naturali, boschi e biodiversità. In questi anni, grazie a risorse private, il Rec ha operato in otto regioni europee mettendo a disposizione 450mila euro di finanziamenti alle imprese. Uno dei progetti pilota è in corso nell’Appennino, dove l’obiettivo è creare corridoi per grandi mammiferi (orso bruno, cervi e lupi) tra le aree protette già esistenti del Parco Regionale del Sirente-Velino e del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Fra le imprese coinvolte c’è l’abruzzese Wildlife Adventure, che grazie ai prestiti ottenuti due anni fa dal Rec è riuscita a rinnovare il proprio sito internet e a ristrutturare un rifugio nel comune di Bisegna (Aq). “Manca solo l’arredo, poi i lavori saranno finiti” spiega Umberto Esposito, titolare della società di Pescasseroli (AQ).
Grazie al prestito da 6 milioni della Banca della natura Ue, la strategia sull’Appennino potrà essere rinforzata e lo stesso tipo di esperienza potrà essere trasferita in molte altre regioni in Europa. “Siamo felici perché potremo operare in nuove aree naturali”, racconta il manager per gli investimenti del Rec, Matthew McLuckie. Il nuovo sito internet di Rewilding Europe, attraverso il quale sarà possibile presentare domanda per ottenere i nuovi finanziamenti, sarà presto online. Potranno chiedere un finanziamento aziende o enti che operano per la conservazione e la promozione della natura nel territorio Ue, in settori che vanno dal turismo alla gestione dei parchi fino all’agricoltura.
I prestiti saranno di massimo 600mila euro per singolo soggetto su un arco di 8-10 anni, con tassi d’interesse dal 4 al 7% a seconda del grado di rischio dell’investimento.