Contro le mafie “la Chiesa italiana ci sta. Ci stanno i singoli credenti, tanti preti, tanti vescovi e realtà ecclesiali”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana intervenendo alla giornata conclusiva della manifestazione di Libera Contromafie e corruzione, ringraziando chi si impegna, come fa l’associazione di don Luigi Ciotti, per arginare “una presenza pervasiva, deleteria, diabolica nella vita pubblica e nella storia di singole persone. Sono qui per dire che ci siamo anche noi, che la Chiesa italiana ci sta”. Lo fa, ha affermato, “in nome del mandato evangelico”.
Parole che Galantino ha voluto pronunciare anche alla luce della sintesi di uno dei tavoli di lavoro, il numero 13, degli ‘Stati Generali Lotta alle Mafie’, che si sono tenuti a Milano a fine novembre. “Tra le affermazioni, banalità, non documentate, scritte con una buona dose di arroganza e sicuramente sostenute da preconcetti e mancanza di conoscenze dirette, leggo di una ‘fattuale estraneità delle Chiese, o almeno di quella Chiesa cattolica, a una lotta alle mafie che essenzialmente è condotta soltanto dalle istituzioni dello Stato'”, ha evidenziato. Una tesi smentita dal segretario generale della Cei: “Io e voi – ha detto rivolto alla platea – possiamo esibire storie e nomi e fatti concreti che non da oggi vedono uomini e donne di Chiesa impegnati non intorno al Tavolo 13, ma per strada mettendoci faccia e impegno necessari proprio perché non si sentono estranei alla sofferenza del loro popolo”, come “don Italo Calabrò, don Peppino Diana ucciso nel giorno del suo onomastico, don Pino Puglisi. La mia non è una rivendicazione quanto piuttosto la voglia di prendere le distanze da chi farebbe bene ad abbandonare ideologismi sterili per vedere dove c’è l’impegno e riconoscerlo”.(ANSA).
Galantino, Chiesa in lotta contro mafie
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