Tra il 2006 e il 2016 i consumi energetici in Italia si sono ridotti del 17,8%, ben oltre la media europea del 10,8, facendo registrare livelli inferiori a quelli del 1996. Lo certifica Eurostat, con i dati sull’efficienza energetica 2016.
A livello europeo, dopo essere stato pressoché raggiunto nel 2014, si amplia il gap tra i consumi energetici effettivi e il target Ue di riduzione del 20% rispetto alle previsioni 2020. Il differenziale nel 2016 è stato del 4% per i consumi primari e del 2% per i consumi finali. Dati che, secondo la Commissione europea, non inficiano la performance di lungo periodo, che vede i “consumi diminuire anche se c’è la ripresa”, spiega un portavoce dell’esecutivo comunitario.
A spiegare i dati del 2015 e del 2016 sarebbe soprattutto il meteo. “Gli anni particolarmente freddi fanno aumentare i consumi di energia per il riscaldamento negli edifici, e così è stato per il 2015 e il 2016”, evidenzia il portavoce.