Bisogna proteggere l’aglio italiano dalla concorrenza dell’aglio cinese. E’ l’appello lanciato a Bruxelles dal Consorzio per la tutela dell’aglio bianco polesano, in occasione dell’evento “True Italian Taste” organizzato dall’Ambasciata italiana in Belgio contro le contraffazioni dei prodotti alimentari italiani. “In Italia arrivano diversi container di aglio cinese, ma nei supermercati l’origine cinese non è indicata”, ha spiegato Claudio Salvan, vicepresidente del Consorzio per la tutela dell’aglio bianco polesano, “l’aglio cinese costa circa il 70% in meno di quello italiano, ma ha una qualità e una resistenza completamente diversa, bisogna insegnare al consumatore a riconoscere le differenze”. Ora l’etichetta Dop, ottenuta nel 2009, ha aiutato a promuovere il prodotto, “ma bisogna incrementare i controlli sulle frodi”, ha avvertito Salvan. “Si stima che nel 2016 l’Italia abbia perso 20 miliardi di euro” a causa dell”Italian sounding’, cioè la diffusione di prodotti con nomi o etichetti a riconducibili alla cultura gastronomica italiana”, ha spiegato infatti l’ambasciatrice italiana in Belgio Elena Basile, “e che l’economia parallela di prodotti contraffatti abbia un giro d’affari di 60 miliardi di euro”. L’evento “True Italian Taste”, organizzato dall’Ambasciata italiana in Belgio su iniziativa del Ministero dello sviluppo economico, ha riunito diversi consorzi di tutela, ristoratori e rappresentanti delle Camere di commercio per la promozione del ‘made in Italy’ all’estero.
Alimentare: Dop Aglio Bianco Polesano, lotta a frodi cinesi
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