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Tumore al seno, nuova mammografia digitale in 3d all’ospedale di Crotone

Redazione

È operativa la nuova mammografia digitale in 3d. Il servizio di senologia ha inoltre nuovi locali e un macchinario con tomosintesi(una tecnologia che rappresenta l’avanguardia nel campo della diagnostica senologica 3Dimensions) costato 188mila euro. Attualmente in Italia sono operativi solo cinque mammografi3Dimensions, proprio come quello installato all’ospedale di Crotone. È l’unico della regione Calabria.

Tecnicamente la tomosintesi digitale si basa sull’acquisizione di una serie di proiezioni bidimensionali del seno (è come se la mammella venisse scomposta in più strati) che consentono non solo una visualizzazione simile a quella TC, ma mediante algoritmi permette l’effettuazione di una ricostruzione delle proiezioni mammografiche.Grazie ad una migliore risoluzione, essa consente inoltre di ben definire le caratteristiche delle lesioni evidenziate, siano esse maligne o benigne, riducendo di conseguenza il numero di biopsie inutili.

La tomosintesi digitale consentendo una maggiore accuratezza nell’identificazione di distorsioniparenchimali e microcalcificazioni-le quali possono essere espressione di formazioni neoplastiche-, riduce la necessità di proiezioni aggiuntive, e quindi le donne sono esposte ad una minore dose di esposizione alle radiazioni (dal 30 al 50%) e minore dolore poiché si esegue una sola compressione della mammella.

Con il nuovo mammografo è anche possibile eseguire una agobiopsia sotto guida di tomosintesimediante la tecnica stereotassica VAB (Vacuum Assisted Biopsy ): ovvero consente di prelevare campioni di tessuto mammario contenente microcalcificazioni. Una modalità di prelievo, che si è affermata ormai da anni nell’ambito della patologia mammaria e il cui utilizzo è imprescindibile in un centro di senologia.

Tale sistema permette inoltre di eseguire la biopsia VAB tomoguidata (3D) anche sulle distorsioni parenchimali, visibili solo con la tomosintesi. Il servizio di senologia, completamente rinnovato nelle tecnologie, dotato di maggiori spazi, più funzionali e confortevoli sia per gli operatori che per i cittadini, è ubicato nell’ospedale di Crotone.

Il macchinario serve per avviare la prevenzione, attività portate avanti dall’Asp di Crotone. Per la prevenzione del tumore al colon-retto, infatti, l’Asp di Crotone si colloca, col 76% di estensione, al primo posto in ambito regionale (dove la media è del 20%); seguono Vibo 55%; Catanzaro 35%, l’8% di Cosenza, mentre Reggio Calabria 0. Per il tumore alla cervice uterina, Crotone si colloca al secondo posto (96% di estensione) dopo Catanzaro 98%,la media regionale è del 50%. Per il cancro alla mammella l’Asp di Crotone si colloca 59% di estensione (secondo posto in ambito regionale,37%).

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