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Le Associazioni di Categoria di Specialistica ambulatoriale Anisap e FederLab denunciano il Commissario per tentata estorsione

Redazione
(RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO)
Come già è noto, tutte le Associazioni di categoria degli erogatori di specialistica ambulatoriale, affiancati questa volta anche da privati cittadini, hanno proposto ricorso contro il DCA 128/2017 che, a novembre 2017, ha stabilito i tetti per l’acquisto delle prestazioni di specialistica ambulatoriale per il 2017.

Tale decreto stabilisce, per il 2017, dei tagli spropositati e privi di qualunque giustificazione per il settore di specialistica ambulatoriale privata accreditata, nonostante le risorse assegnate al settore fossero già insufficienti a garantire il fabbisogno minimo di prestazioni pro- capite (12 prestazioni per abitante; DCA 32/2107).

Le strutture sono state convocate a firmare pertanto il contratto 2017 a consuntivo, addirittura solo ora, nel 2018, con l’obiettivo di imporre un taglio retroattivo per prestazioni già legittimamente rese ai cittadini, per come normato dallo stesso contratto firmato nel 2016 che prevede che le strutture possano continuare ad erogare le prestazioni anche nell’anno successivo, fino alla proposizione di un nuovo contratto, con la garanzia di vedere riconosciuto tutto quello che è stato erogato in forza di prorogatio.

Quindi non solo il taglio è ingiusto poiché non permette di garantire ai cittadini le prestazioni programmate dallo stesso commissario (12 prestazioni per abitante, mentre in Calabria se ne fanno, anche senza tagli, poco più di 9), ma si configura addirittura come un ingiusto arricchimento nel momento in cui agisce in modo retroattivo, nell’anno successivo, a prestazioni ormai rese.

Il Commissario spinge però i Direttori Generali a far firmare il contratto 2017 in perdita alle strutture contando sulla presenza di una clausola capestro in base alla quale le strutture devono rinunciare ad ogni atto legale in corso e, in aggiunta, minacciando la sospensione dell’accreditamento agli erogatori che non dovessero accettare di firmare.

Solo con la firma dei contratti (con tale clausola) il Commissario potrebbe eludere il giudizio del TAR che si esprimerà nel merito a brevissimo (il 12 aprile).

Ma il Commissario non può attendere perché una sua sconfitta metterebbe a nudo i suoi palesi errori di programmazione ed il fatto che egli abbia contraddetto, con tale DCA, proprio il Programma Operativo 2016-2018 che egli sarebbe tenuto ad attuare. Tale piano, frutto di un lungo iter di approvazione con i Ministeri affiancanti, prevedeva infatti il mantenimento del livello di finanziamento della specialistica ambulatoriale, e non il drastico taglio di 13 milioni effettuato dal Commissario per incrementare invece il budget dell’ospedalità privata.
Non vi è altra ragione, infatti, per costringere le strutture a firmare con urgenza ora, a febbraio 2018 inoltrato, il contratto di un anno ormai abbondantemente concluso.

In questa situazione di costante prevaricazione dei diritti e di continue minacce e ricatti, non ultimo il tentativo di affamare le strutture ed i loro lavoratori bloccando i pagamenti delle prestazioni erogate (l’ultimo pagamento in tutta la Regione risale a luglio 2017!), le strutture hanno deciso all’unanimità di non soggiacere all’ennesimo ricatto, di rifiutare la firma dei contratti capestro ed illegittimi e di denunciare alle autorità competenti il Commissario ad Acta ed i Direttori Generali che si rendono complici di tali evidenti abusi di potere, che potrebbero addirittura configurare gli estremi dell’estorsione.

In tutto questo assistiamo purtroppo al silenzio assordante della Politica e delle Istituzioni, che, nonostante siano stati messi ampiamente a conoscenza di quanto sta accadendo, non sono finora intervenuti a difendere i diritti di cittadini, lavoratori e strutture. E’ chiaro che tutti noi stiamo sopportando condizioni di estremo disagio economico, con blocchi di pagamenti che vanno ben oltre a quanto contestato con il Ricorso.

E’ evidente che si intende affamare le strutture per riuscire ad estorcere la firma del contratto vessatorio.

Allego anche il precedente comunicato fatto subito dopo la pubblicazione del DCA 128, potrebbe essere utile per ricapitolare la vicenda.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e informazione o documentazione aggiuntiva.

 
Alessia Bauleo
 
FederLab Calabria

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