Una trentina di condanne per oltre 200 anni di carcere, tra cui i 20 anni e 11 mesi di reclusione inflitti a Biagio Crisafulli, storico boss del narcotraffico in Lombardia, detenuto da 20 anni per una serie di condanne per associazione per delinquere, ma anche per quattro omicidi. Si è chiuso così il maxi processo milanese, scaturito da un’inchiesta del pm Marcello Musso, su un presunto traffico di stupefacenti con legami con la ‘ndrangheta gestito da clan radicati nel quartiere milanese, popolare e difficile, di Quarto Oggiaro.
Per il pm è stata riconosciuta d’accusa principale, ossia che Crisafulli avrebbe continuato a gestire i traffici illeciti dal carcere. Sono stati condannati, tra gli altri, anche Antonino Paviglianiti a 8 anni e 3 mesi e Ruggero Dicuonzo a 16 anni e 10 mesi. I quaranta imputati (una decina le assoluzioni) erano rimasti coinvolti negli anni scorsi in varie tranche di una maxi inchiesta, che vedeva al centro i clan Muscatello e Crisafulli, su un presunto traffico di cocaina.
Droga, Crisafulli condannato a 20 anni
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