Sacal – bluff? Ne avevamo il sentore, confermato adesso dalla notizia che una società internazionale di consulenza si occuperà di rivedere l’ormai famoso, quanto fumoso, piano industriale degli aeroporti calabresi con cui Sacal ne ha vinto il bando di gestione
E allora i quesiti sorgono spontanei: con quali criteri è stato valutato come idoneo se poi, neppure pochi mesi dopo, va rivisto? Forse che, come avevamo ampiamente denunciato, tale piano industriale non va bene e i fatti ci danno ora ragione?Per amore dei cittadini spero che quanto detto venga smentito. Suona ridicolo che serva addirittura un network internazionale, anzi, un “colosso mondiale” come indicato nella stessa nota diffusa da Sacal, per individuare le nuove strategie da mettere in atto per risollevare le sorti dei nostri scali, Tito Minniti in testa. Sarebbero bastate, in primis, scelte politiche oculate e sensate, come la continuità territoriale e il requisito strategico, per far sì che Reggio Calabria non venisse cancellata dalle mappe geografiche ed economiche, scelte politiche che il PD non ha mai attuato se non a discapito dei cittadini metropolitani di Reggio Calabria che, come denuncio da anni con particolare riguardo sui livelli occupazionali che vi gravitano attorno, soffrono i disagi di infrastrutture carenti e quasi azzerate.
Finalmente, complice la campagna elettorale che ha risvegliato tanti dalla letargia proprio a poche settimane dal voto, pare che tutti si siano accorti che senza una rete di trasporti degna di questo nome, la crescita economica per il territorio calabrese è impossibile! Se, infatti, “il sonno della ragione genera mostri” , qui invece l’inerzia politica dal livello locale a quello nazionale ha partorito zone “desertificate” e mostruose bombe sociali: da anni la mia attività politica si occupa di tenere accesi i riflettori sulla questione spinosa del Tito Minniti, con apertura a CHIUNQUE ne avesse voluto sposare la causa, cercando di dare respiro nazionale, perché la crescita dell’intero Paese si valuta soprattutto nella capacità di far fruttare le potenzialità di tutti i suoi territori, non certamente investendo su un’area a discapito di altre, per tale motivo mi batto da tempo perché la Zes dello Stretto, ricomprendente le Città metropolitane di Reggio e Messina ed il porto di Gioia Tauro, possa finalmente essere istituita. Tengo anche a ricordare che l’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli in difesa del nostro scalo risale all’aprile scorso, quando di voto ed elezioni neppure si parlava, lo stesso on. Rampelli era venuto in visita a Reggio Calabria durante il periodo di presidio fisso proprio al Tito Minniti, per ascoltare le istanze e le difficoltà di un territorio tenuto ai margini e cancellato dalle politiche nazionali. Una interrogazione parlamentare alla quale avrebbero potuto unirsi coralmente altre sigle politiche presenti in Parlamento se solo avessero davvero recepito, con sincera sensibilità, la gravità della questione. Una interrogazione parlamentare che è rimasta puntualmente inevasa da chi avrebbe dovuto rispondere con dei perché e fornire soluzioni: gli italiani ne terranno conto di questo quando varcheranno le urne, come terranno senza dubbio conto di chi ha affrontato il problema SEMPRE con priorità!