Necessari correttivi in corsa per evitare il flop delle due misure pensate per arginare precarietà e disoccupazione.
Lo dice il consigliere regionale Gianluca Gallo, all’indomani della riunione (svoltasi negli uffici regionali) che ha certificato i gravi ritardi che la Regione sta incontrando nel perfezionamento di due iniziative nelle quali i calabresi, in particolare i giovani, avevano riposto grande speranza, “Dote Lavoro” e “Garanzia Giovani”. «Come al solito – ricorda Gallo – i due bandi erano stati presentati con grande enfasi dal presidente della giunta regionale, senza curarsi minimamente di verificare preventivamente che la procedura, sotto il profilo burocratico, potesse procedere spedita. Invece così non è, ed a pagarne le conseguenze sono i destinatari delle due misure», finanziate nel complesso con circa 100 milioni con l’obiettivo di attivare tirocini per l’inserimento lavorativo in favore di giovani di età inferiore ai 29 anni (così “Garanzia Giovani”) e di ultratrentenni disoccupati, inoccupati o con disabilità (così “Dote Lavoro”). «Naturalmente – spiega l’esponente della Cdl – nessun comunicato stampa sarà diffuso dalla Cittadella per dar conto delle criticità rilevate al tavolo convocato dal Dipartimento Lavoro con i soggetti attuatori, ma proprio questo silenzio, insolito per un’amministrazione regionale abituata a celebrare solennemente persino lavori di tinteggiatura, è indice della serietà della situazione». Dal generale al particolare: «Per quanto riguarda “Dote Lavoro” – afferma Gallo – si corre il rischio di lungaggini e complicazioni burocratiche che, in mancanza di aggiustamenti, potrebbero farla arenare: al momento, per dirne una, si stanno raccogliendo le candidature prescrivendo l’utilizzo di allegati che non risultano essere stati ancora approvati con il richiesto decreto. Insomma, si utilizza una modulistica di fortuna. Inoltre, agli interessati si chiede di indicare in domanda l’azienda presso la quale prestare tirocinio. Peccato però che l’elenco delle imprese vada formandosi in parallelo, risultando così arduo per il richiedente imbroccare la scelta giusta». Ancora: «Ai tirocinanti, una volta prescelti, andrà un’indennità mensile di 400 euro per sei mesi. In totale, 2.400 euro a tirocinante. Somme che, sulla base della convenzione proposta dalla Regione, andranno però anticipate dalle imprese. Anche in considerazione dei ritardi ai quali la stessa Regione ha abituato nella corresponsione delle somme legate alle politiche del lavoro, è il caso di chiedersi: quali e quante imprese sono nella condizione di poter accollarsi tale peso finanziario?». Incalza Gallo: «Probabilmente, come ammesso a denti stretti dagli stessi funzionari regionali nel corso dell’incontro, per avere la possibilità di tarare meglio il sistema sarebbe stata opportuna una proroga, opzione tuttavia respinta dalla giunta regionale che però ha portato alla situazione attuale, in cui un bando andato in preinformazione nel Luglio 2017 non può essere ancora portato a compimento e la proroga è nei fatti o sarà comunque necessaria: secondo le previsioni, i termini non potranno essere chiusi prima del 30 Aprile. Solo dopo si passerà alla fase di valutazione, verifica e, infine, all’avvio dei tirocini, con un ritardo mostruoso». Altro capitolo, “Garanzia Giovani”: «Anche qui – osserva Gallo – i pericoli che si corrono sono molteplici. Basti pensare che ancora non è stata sottoscritta la convenzione tra Regione e le imprese: si è in attesa del messianico parere del Dipartimento Programmazione. Non bastasse, si scontano le difficoltà di relazione tra i centri per l’impiego, che dovrebbero garantire il profiling delle candidature, e le imprese che dovrebbero avviare a tirocinio i selezionati».
Insomma, conclude Gianluca Gallo, «confusione e incertezze la fanno da padrone: la fretta di avere carte da giocare in campagna elettorale sta producendo gravi distorsioni, penalizzanti per lavoratori, giovani e imprese. Passata la sbornia elettorale, già dal 5 Marzo sarà il caso di prendere coscienza della realtà e correre ai ripari: la Calabria e i calabresi meritano certezze e soluzioni, non illusioni e inganni».
I bandi per giovani e disoccupati? Nella palude burocratica
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