Le cosche di ‘ndrangheta del vibonese erano entrate in affari con i narcos albanesi, ritenuti dagli investigatori i più importanti produttori di marijuana del continente, saltando l’intermediazione della criminalità brindisina, storicamente in affari con i narcotrafficanti del Paese delle Aquile, riuscendo a contrattare l’importazione in poco meno di tre mesi di 5 tonnellate di marijuana per un valore di 10 milioni di euro. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Stammer 2-Melina” che stamani ha portato all’arresto di 25 persone – 18 in carcere e 7 ai domiciliari – tra Calabria, Puglia, Sicilia, Lazio, Toscana, Lombardia e Albania. Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria-Gico sezione Goa di Catanzaro, con la collaborazione dello Scico di Roma ed il supporto della Dcsa, e coordinata dalla Dda catanzarese, sono nate da uno stralcio dell’operazione “Stammer”, che nel gennaio 2017 colpì le ‘ndrine vibonesi solitamente impegnate nel business della cocaina.
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