“Gli agricoltori calabresi, che resistono e sgobbano nelle aree svantaggiate e di montagna, non hanno avuto il tempo di assorbire il duro colpo inflitto dalla Regione che … ha comunicato che per la misura 13 (Indennità compensativa), annualità 2018, non è prevista l’apertura di un nuovo bando, non essendo disponibile, allo stato attuale, ulteriore dotazione finanziaria, che come un fulmine a ciel sereno arriva una seconda brutta notizia”.
Diretta e schietta la denuncia che arriva dall’associazione di categoria dei produttori, Anpa, che spiega come con un decreto del Dirigente del dipartimento agricoltura del 22 marzo scorso, la Regione abbia deciso una drastica riduzione del 60% delle risorse previste per l’indennità compensativa relativa all’anno 2017.
Riepilogando, quindi, l’associazione LiberiAbricoltori ribadisce che rispetto ai sei anni del PSR Calabria 2014/2020, per la misura 13 la regione “cancella le risorse previste per gli agricoltori per il 2015 e il 2018, riduce del 60% il 2017 e, naturalmente non si sa cosa accadrà per il 2019 e il 2020”.
“Siamo di fronte ad uno straordinario esempio di totale incapacità di programmare e gestire le risorse, a tutto danno degli agricoltori” sbotta l’Ampa ricordando anche i problemi sugli altri fronti.
“È ancora fermo – sottolinea ancora l’associazione – il pagamento relativo alle misure agroambientali (agricoltura biologica e anti erosione) dell’annualità 2017 e per il 2018 non è stato ancora attivato l’applicativo sul Sistema Informativo (SIAN) per la presentazione delle domande; Non è stato pagato il saldo della Domanda Unica 2017; Non c’è un solo bando del PSR concluso e finanziato; e potremmo ancora continuare”.
Per i LiberiAgricoltori “se chi governa ha ancora un briciolo di interesse verso la Calabria e, soprattutto, verso le aree svantaggiate del territorio – afferma – si adoperi con la massima tempestività assumendo tutte le iniziative necessarie per sanare questa assurda e inaccettabile situazione”.
L’Anpa invita infine anche le altre Organizzazioni Agricole a prendere una posizione e a “superare divisioni e pretese egemoniche” con lo scopo di “avviare una forte, incisiva, unitaria iniziativa politico sindacale a sostegno degli agricoltori calabresi”.