Standing ovation per il giudice Romano De Grazia già presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, che ha ricevuto il riconoscimento “Federico II” conferito ogni anno dal Lions club Host di Lamezia Terme, in collaborazione con “I Vacantusi”. Il riconoscimento “Federico II”, come ha spiegato sul palco il presidente del Lions Club Gianni Garofalo, “nasce per dare risalto e attenzione al lavoro svolto con passione e sacrificio da concittadini lametini, che si sono distinti nel panorama nazionale ed internazionale. Un atto di stima e riconoscenza per quanto fatto dal giudice che ha dedicato la sua vita alla difesa del diritto e della legalità. Non siamo noi che premiamo lui ma è lui che premia tutta la comunità col suo lavoro e il suo impegno indefesso”. La cerimonia, che si è svolta in un Teatro Grandinetti gremito, ha visto sul palco lo stesso giudice De Grazia che, intervistato dalla giornalista Ketty Riolo, ha ripercorso la genesi della “Legge Lazzati”, normativa che vieta ai sorvegliati speciali di fare propaganda elettorale.
Il magistrato lametino, 82enne e battagliero come sempre, ha ripercorso le tappe salienti della legge da lui redatta e che porta il nome del grande Giuseppe Lazzati, studioso e docente dl letteratura cristiana. Una legge che, come ha spiegato De Grazia, ha impiegato vent’anni per essere approvata dal Parlamento e che però, prima di essere promulgata, è stata stravolta, “addolcendola” di parecchio.
“Dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio – ha spiegato il magistrato lametino – mi sono reso conto che bisognava fare qualcosa per ridare speranza alla nostra gente. Ho capito che c’era un anello debole da bloccare, e cioè il voto di scambio tra politica e mafia. Con questi presupposti è nata la legge Lazzati”. Una legge che però, come ha sottolineato De Grazia, è stata modificata in corso d’opera, anche se comunque resta sempre importante perché serve a bloccare il voto di scambio. “Una legge – ha sottolineato più volte il magistrato – che serve a scongiurare gli scioglimenti per infiltrazioni mafiose delle amministrazioni locali. Sappiamo bene chi va a seguire i comizi in campagna elettorale, quali sono i candidati che di volta in volta hanno il sostegno delle potenti cosche dominanti sul territorio”.
Dopo la consegna del riconoscimento al giudice Romano De Grazia, la serata è proseguita con l’esilarante spettacolo del cabarettista Tommy Terrafino dal titolo “Veganissimo me”.