La recente “disastrosa prestazione elettorale dei partiti italiani tradizionali complicherà ulteriormente le chance per l’Italia nel mantenere il suo attuale e piuttosto elevato livello di influenza a livello Ue”. E’ uno degli scenari ipotizzati dal centro studi Votewatch.
Secondo l’analisi “se gli italiani avranno o meno posizioni chiave a livello europeo nel 2019 dipenderà anche dalla composizione del prossimo governo, ma anche da come si muoverà il Movimento a 5 stelle dopo l’eventuale scomparsa del suo attuale gruppo politico (Efdd)” al Parlamento europeo, dove potrebbe “unirsi ad una delle forze politiche moderate o decidere di restare ai margini”.
Votewatch specula anche sui papabili e futuri presidenti delle tre importanti istituzioni europee. In pole per la Commissione viene dato Michel Barnier, capo negoziatore Ue per la Brexit, mentre sul più alto scranno a Strasburgo non si esclude una delle figure rilevanti tra le delegazioni che potrebbero entrare nel futuro gruppo Europe en Marche, fondato da Emmanuel Macron, magari uno spagnolo di Ciudadanos.
Al gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) potrebbe rimanere la poltrona di Alto rappresentante Ue, ora affidata a Federica Mogherini, e che potrebbe essere affidata ad un tedesco. Infine i popolari potrebbero guadagnarsi la presidenza del Consiglio europeo.Tutte ipotesi, sulle quali il condizionale è d’obbligo.