La Commissione europea ha approvato il regime di aiuto italiano da 43,9 milioni di euro per a sostenere gli investimenti nelle regioni colpite dai terremoti del 2016 e del 2017, ovvero 140 comuni in Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Per Bruxelles l’aiuto “è in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato”, e “contribuirà alla ripresa economica dell’Italia centrale senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico”. Per la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager la misura è “idonea a sostenere le imprese colpite e le persone che vivono in queste regioni”. La Commissione ricorda che nel 2016 e nel 2017 nell’Italia centrale si sono verificati quattro forti terremoti che hanno colpito circa 600.000 persone in un’area di circa 8.000 km. “Attualmente la regione risente ancora di un’attività sismica anormale che determina la progressiva desertificazione delle zone colpite. È improbabile che il problema possa essere affrontato solo mediante misure di compensazione”, scrive Bruxelles.
Il regime di aiuto italiano approvato oggi ha lo scopo “di integrare” le misure di compensazione, “per attenuare i danni economici e sociali subiti nelle zone colpite sotto forma di forte calo del Pil, pesante perdita di posti di lavoro, riduzione dell’attività economica di oltre il 50% e diminuzione significativa del fatturato delle imprese rispetto ai livelli precedenti al terremoto”, scrive la Commissione.
L’aiuto assume la forma di un credito d’imposta per tutte le imprese che effettuano investimenti iniziali nella zona. Il sostegno alle grandi imprese – chiarisce Bruxelles – si limiterà a un aiuto per la costituzione di una nuova impresa, la diversificazione dell’attività di un’impresa o l’acquisizione degli attivi di un’impresa che ha chiuso. Il regime, che ha una dotazione complessiva di 43,9 milioni di euro, coprirà il periodo 2018-2020.
“In considerazione della sua durata, dotazione e portata geografica limitata, la Commissione ha concluso che il regime di aiuto contribuirà in misura proporzionata alla promozione dello sviluppo economico e della ripresa nell’Italia centrale. Sulla base di tali elementi, la Commissione ha concluso che il regime è in linea con le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato”, conclude la nota.