Le cellule al microscopio diventano opere d’arte e le loro proteine una melodia, per un’immersione multisensoriale nell’affascinante mondo della ricerca biologica. Accade nella mostra ‘Imagine’, allestita dal 5 al 10 aprile 2018 nell’Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom) di Milano nell’ambito dell’iniziativa ‘Stem in the City‘, promossa dal Comune per avvicinare i giovani alle materie scientifiche puntando soprattutto sul legame fra scienza ed arte. L’area espositiva è costituita da un unico open space in cui il visitatore è immerso in un viaggio multimediale per ‘vivere’ i contenuti scientifici prima ancora di conoscerli. Si trova così in una sinfonia di proiezioni gigantografiche coordinate secondo una regia di alternanza di immagini fisse e in movimento, tutte realizzate dai ricercatori Ifom ed elaborate dalle sofisticate apparecchiature ad alta tecnologia dell’Imaging Lab, coordinato dal fisico Dario Parazzoli.
“L’imaging è una tecnica che ci consente di studiare la vita delle cellule sempre più nel dettaglio ed è molto importante per la ricerca sul cancro, perché permette di caratterizzare e descrivere le differenze tra cellule sane e malate“, spiega Parazzoli. “L’imaging è anche la tecnica più affascinante da un punto di vista artistico: se pensiamo ad esempio alla formazione di organoidi, possono essere interpretati come nebulose o pianeti di diversi colori; la migrazione delle cellule, invece, può essere vista come una danza, dove forme e colori si mischiano generando una sorta di quadro astratto. E’ proprio quando il ricercatore osserva queste immagini, che diventa un po’ artista”. L’aspetto artistico della ricerca scientifica può essere apprezzato anche ascoltando la colonna sonora della mostra ispirata a sequenze di proteine tradotte in note. Due i brani, prodotti dal ricercatore dell’Ifom Paolo Soffientini: ‘Degradation’, composto in base alla proteina p53 (noto soppressore tumorale), e ‘Happiness’, basato sull’ormone della felicità, la dopamina.