Preg.mi Sindaco Falcomatà, Governatore regionale Oliverio, Colleghi Parlamentari eletti in Calabria, Operatori sociali ed economici e Rappresentanze degli Emigrati,
come noto, il Circolo Velico Reggio, tra i più importanti d’Italia, ha presentato la candidatura della città di Reggio Calabria per la tappa dell’America’s Cup 36. Lo scorso 26 marzo l’Organizzazione ha risposto positivamente, annunciando che valuterà la proposta.
In corsa, dunque, ci sono ora due città italiane, Reggio Calabria e Napoli, per la quale sia il Sindaco partenopeo che il presidente della Regione Campania si sono attivati per portare lì la prestigiosa competizione sportiva.
Reggio Calabria ha una solida e risaputa tradizione velica. Il suo mare sarebbe una cornice straordinaria per un evento di tale richiamo; sia per motivi storici, sia per ragioni paesaggistiche e simboliche: dalla mitologia sullo Stretto di Messina alla presenza dei Bronzi di Riace, dalla memoria di Gabriele d’Annunzio al possibile “riscatto” dallo stereotipo legato alla mafia, purtroppo ancora dominante.
C’è la necessità, allora, che le istituzioni politiche e religiose, i rappresentanti dello sport, dell’informazione, della cultura, dell’arte, dell’economia, degli emigrati e dell’impegno sociale e civile si adoperino, nei rispettivi ambiti, per sostenere tale importante candidatura. Portare la Coppa America in Calabria avrebbe riflessi positivi per tutta la regione, che dunque potrebbe iniziare a liberarsi del grave isolamento in cui è piombata per causa di vecchie logiche, di remoti strumenti di subordinazione di massa, causa di spopolamento progressivo, assistenzialismo e diffusa dipendenza dal potere.
Ma c’è di più. Della città di Reggio Calabria, nostro malgrado, si parla troppo spesso solo per episodi criminosi, per la presenza della ‘ndrangheta e per le sue infiltrazioni a vari livelli. La città, d’altronde, è stata già sciolta per contiguità mafiose ed è stata protagonista di un’operazione Antimafia devastante, che ha portato al cosiddetto «processo Gotha», che si sta tuttora celebrando, da cui è emersa l’esistenza di una vera cupola massonico-mafiosa che controllava l’intera città e al cui interno ci sarebbero stati politici nazionali di spicco, ex uomini di Governo, sacerdoti, magistrati, avvocati, imprenditori.
Se tutte le forze politiche e sociali, di là da ogni appartenenza e colore politico, sostenessero un evento sportivo così seguito e amato nel mondo, riusciremmo a proiettare un’altra immagine dell’intera Calabria, valorizzandone le bellezze e tradizioni, l’accoglienza tipica e il patrimonio storico, archeologico e naturalistico, nella direzione del superamento di quell’immagine negativa che troppo spesso la caratterizza e ne inficia lo sviluppo.
Urge, dunque, creare una collaborazione istituzionale forte e convinta, anche perché l’evento si terrà nel 2019 e i tempi cominciano ad essere stretti per essere realmente competitivi. Come è stato suggerito, si potrebbe iniziare sponsorizzando le meraviglie di Reggio Calabria, magari con una campagna mirata, spiegando che cosa offre la città, dal mare al porto fino ai siti museali.
Bisogna essere uniti, dunque. Con una battuta, si potrebbe dire che siamo tutti sulla stessa barca: lasciando da parte le divisioni politiche, bisogna rimboccarsi le maniche insieme e remare all’unisono. All’orizzonte c’è una grossa opportunità per la città di Reggio Calabria e per la regione. Confido nella sensibilità e nella visione di prospettiva di tutti.