Aumento dei rifiuti urbani destinati a riciclo, drastica riduzione dello smaltimento in discarica, obbligo di differenziata in tutta Europa per organici (il cosiddetto ‘umido’) tessili e rifiuti pericolosi domestici, come le vernici. Sono le nuove norme Ue sui rifiuti del pacchetto ‘economia circolare’, frutto di un accordo raggiunto dalle istituzioni europee in dicembre e approvate oggi dalla plenaria dell’Europarlamento ad ampia maggioranza. Il pacchetto economia circolare stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare il 10% del totale. Secondo dati Eurostat, nell’Ue circa il 25% dei rifiuti urbani trattati viene interrato, in Italia la percentuale è del 28%, ma in diversi paesi dell’Europa centro-orientale si supera il 70%. Le nuove norme stabiliscono che il riciclo dovrà arrivare al 65% del totale dei rifiuti urbani grazie a tre target progressivi (2025, 2030 e 2035). Il provvedimento fissa traguardi più ambiziosi sugli imballaggi, con il 70% complessivo al 2030 – da raggiungere dopo una tappa intermedia nel 2025 con quote diverse secondo i materiali. Al 2030 dovrà essere recuperato almeno il 55% della plastica delle confezioni, l’85% di carta e cartone, il 75% del vetro. Dal 2023 la raccolta differenziata sarà obbligatoria in tutta l’Ue per i rifiuti organici (il cosiddetto ‘umido’) mentre per tessili e rifiuti pericolosi domestici si comincerà dal 2025.
Nuovi target Ue per emissioni da agricoltura e trasporti. Un nuovo target Ue per ridurre le emissioni di Co2 provenienti da agricoltura e trasporti del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005 e nuove misure per aumentare il contributo all’azione per il clima delle attività forestali e della silvicoltura. Sono i contenuti di due regolamenti approvati martedì 17 dal Parlamento europeo, parti essenziali delle iniziative Ue per aggiornare la legislazione europea all’accordo di Parigi sul clima.
I due provvedimenti, insieme alla riforma del sistema di scambio delle quote di emissione (Ets), contribuiranno all’impegno Ue di ridurre le emissioni di almeno il 40% al 2030, rispetto ai livelli del 1990. Il primo regolamento, sugli obiettivi per agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti, è stato approvato con 343 voti favorevoli, 172 contrari e 170 astensioni.
Per l’Italia lo sforzo di riduzione delle emissioni al 2030 sarà del 33% con riferimento ai livelli del 2005. Il regolamento per il taglio delle emissioni attraverso misure sull’uso dei suoli e delle foreste è stato adottato con 574 voti favorevoli, 79 contrari e 32 astensioni.