Il Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, ha rivolto un messaggio di sincero compiacimento e vivo apprezzamento al Presidente e al Procuratore generale della Corte d’ Appello, Luciano Gerardis e BernardoPetralia, al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Flavio Urbani nonché alle donne e agli uomini dei Reparti che hanno operato con determinazione e professionalità, sotto il coordinamento del Procuratore vicarioGaetano Paci e del Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo.
“Le misure di prevenzione patrimoniali nei confronti dei beni di appartenenti a organizzazioni criminali ed il loro utilizzo a fini sociali sono divenute ormai centrali nell’ambito della complessiva strategia di contrasto alla ‘ndrangheta come alle altre consorterie mafiose” afferma il Prefetto, infatti come sosteneva Pio La Torre ènecessario spezzare il legame esistente tra il bene posseduto ed i gruppi mafiosi, per intaccarne il potere economico.
È il messaggio del prefetto a seguito della confisca da parte della Guardia di Finanza su disposizione della Corte di Appello di beni per oltre 50 milioni di euro ad un imprenditore reggino, ritenuto dagli inquirenti “partecipe qualificato” delle attività criminali della cosca “Tegano” volte ad infiltrare la gestione di importanti servizi pubblici locali.