«La condizione di emergenza, che caratterizza in modo così grave il territorio comunale, costituisce una calamità naturale, in base alla quale l’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere agli enti locali contributi o anticipazioni per situazioni che comportino grave danno alla incolumità delle persone e/o ai beni e che per la loro natura o estensione debbano essere fronteggiate con interventi tecnici urgenti e straordinari. Ritenuto che – sussistendo le condizioni per riconoscere e dichiarare lo stato di calamità naturale nel territorio comunale di Villa San Giovanni – sia necessario, indispensabile e urgente promuovere ogni azione volta a tutelare gli interessi e salvaguardare i diritti dei cittadini che stanno subendo gli effetti dell’erosione, segnalando agli organi preposti. La presa d’atto da parte della nostra amministrazione darà vita ad un iter celere che porterà alla protezione dell’intero litorale, con tutte le attenzioni progettuali che il tema richiede».
Una quadro tanto chiaro quanto preoccupante quello esaminato dal consigliere Giovanni Imbesi che, mettendo nero su bianco quelle che sono le intenzioni dell’amministrazione in merito agli interventi urgenti da apportare al litorale villese, ha evidenziato come sia reale la possibilità che a Villa venga riconosciuto lo stato di calamità naturale e, dunque, finanziamenti e interventi straordinari.
«A seguito del rientro in carica del Sindaco f.f. – ha dichiarato la consigliera Aurora Zito – ci si è prodigati nel riprendere in mano quelle che sono le tematiche e problematiche importanti del nostro territorio, una di queste è l’erosione costiera che mette in agitazione e desta serie preoccupazioni alla cittadinanza e in particolare modo ai residenti di Cannitello i quali, alcuni unitosi nel “Comitato difesa costa Cannitello”, hanno fiancheggiato l’amministrazione nel porre sotto la lente d’ingrandimento questa problematica. A seguito dell’incontro di settembre, svolto con il prefetto di Bari, il vicesindaco della città Metropolitana Riccardo Mauro e il sindaco f.f. Maria Grazia Richihi e l’assessore Pietro Caminiti, sono state avviate due procedure, la prima di immediata esecuzione che ha visto realizzare la messa in sicurezza delle abitazioni a rischio, attraverso l’apposizione di massi ed il ripristino dei pannelli esistenti. La seconda prevede la redazione di un progetto complessivo che racchiude una serie di interventi organici mirati al consolidamento e ripascimento di tutto il tratto costiero, per il quale verranno richiesti appositi finanziamenti alla Regione Calabria».
In ultimo, l’incontro avvenuto subito dopo Pasqua tra l’amministrazione rappresentata dal sindaco f.f., la delegata di Cannitello Aurora Zito, il presidente del consiglio Antonino Giustra, Il caposettore dell’ ufficio tecnico Giancarlo Trunfio ed il vicesindaco della città metropolitana Riccardo Mauro e l’ing. Pietro Foti, è stato fondamentale per chiarire ulteriormente la problematica al fine di sollecitare gli organi competenti nel voler trovare una soluzione e porre rimedio ad una così grave problematica che vede il territorio villese come “la vittima”. «A seguito dell’incontro – ha concluso la Zito – Foti ha trasmetto al comune un reportage che servirà all’ufficio tecnico comunale per preparare un atto deliberativo da portare al prossimo consiglio comunale al fine di dichiararci in stato di calamità naturale».
Insomma, non ci sono più dubbi, esistono i presupposti per determinarsi come stato di calamità naturale e la Richichi non intende indugiare oltre: «Sarà massima la disponibilità da parte della città Metropolitana per il nostro territorio, lo è stato dimostrato durante i tanti e concreti incontri. Per questo il mio ringraziamento va al Prefetto e a Mauro. Ma, adesso, non c’è più tempo, sono troppi i danni causati alla costa e alle abitazioni. Urge prendere una decisione e da parte dell’amministrazione c’è l’intenzione di affrontare la problematica con massimo impegno e tempestività. Sarà decisivo in tal senso, l’incontro che si terrà presso la nostra sede con città Metropolitana, amministrazione, ufficio tecnico e comitato per poter, già dal prossimo Consiglio, il 30 aprile, richiedere stato di calamità».