“I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell’Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l’essere cittadino italiano permetta, al bambino, l’immediato trasferimento in Italia“. Lo rende noto la Farnesina.
Le procedure per il distacco del respiratore di Alfie sono state sospese. L’anticipazione è arrivata da Avvenire: “I genitori sono riusciti a ottenere un’ulteriore dilazione per chiarire un aspetto formale della sentenza”.
La sospensione è stata decisa dall’ospedale di Liverpool fino alle ore 16:30, ovvero le 17:30 ora italiana. E’ cio’ che, secondo quanto si apprende, avrebbe riferito il padre del bambino ad alcuni media.
Dopo il riconoscimento della cittadinanza, il padre – in un post su Facebook – scrive: ‘Attendiamo che il ministro degli esteri italiano chiami Boris Johnson. Alfie appartiene all’Italia”. Alfano e Johnson sono oggi entrambi a Toronto per la riunione del G7 dei ministri degli Esteri.
“Mio figlio appartiene all’Italia, io sono qui e qui resto, continuo a lottare come Alfie continua a lottare”, ha detto ancora il padre, rivolgendosi di fronte all’ospedale di Liverpool ai sostenitori che protestano contro la decisione della giustizia britannica di autorizzare i medici a staccare la spina. “Continuo a lottare per lui”, ha detto ancora Tom Evans, precisando di essere “in contatto con l’ambasciatore italiano”. “Io amo Alfie, amo Kate (la mamma del piccolo) e non mi arrendo”, ha concluso.
Secondo Maria Pia Garavaglia, vice presidente del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), “in Italia, con il biotestamento, abbiamo una legge esplicita sul fine vita e, per quanto riguarda i minori, i titolari del diritto di scelta sono i genitori. E’ evidente che con l’acquisizione della cittadinanza italiana si applicherà la legge italiana, quindi saranno i genitori a decidere”.
Inizialmente erano date per le ore 13 inglesi (le 14 in Italia) le operazioni per il distacco dei macchinari che tengono in vita il piccolo Alfie, affetto da una grave malattia neurodegenerativa. L’orario è indicato nel ‘Piano per la sospensione del trattamento’, una sorta di documento di indicazioni trasmesso dall’Ospedale di Liverpool al padre del bimbo, che lo ha pubblicato su Facebook. La notizia arriva subito dopo che la Corte europea dei diritti umani ha rifiutato il ricorso presentato dai genitori di Alfie e la loro richiesta di misure per tenerlo in vita.
Una parte dei manifestanti che protestavano fuori dall’Alder Hey Hospital di Liverpool ha tentato di fare irruzione nell’ospedale, come riportano i media britannici. La polizia ha serrato le file per bloccare l’ingresso, ma la tensione resta alta e la protesta si rafforza con ormai diverse centinaia di sostenitori della battaglia dei genitori presenti.
I manifestanti, che sventolano insegne del cosiddetto ‘Alfie Army’, sostengono i genitori nella battaglia contro la decisione della magistratura britannica di autorizzare i medici a staccare la spina.
“Ho parlato con i genitori, ho portato loro la vicinanza di Papa Francesco, ma anche dei tanti genitori che si trovano nella loro situazione”. Lo ha detto all’ANSA il Presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc che ha appena lasciato l’ospedale di Liverpool, dove è ricoverato il piccolo Alfie Evans. “I genitori non si rassegnano, stanno facendo di tutto per rallentare l’inizio della procedura ma non si può più far nulla”, aggiunge Enoc.