Chi esprime giudizi e considerazioni fondandoli su una necessaria e sempre apprezzabile onestà intellettuale non può non riconoscere come la forestazione calabrese sia un immenso patrimonio e che i boschi di questa nostra regione costituiscano una potenzialità ben lungi – ancora e purtroppo – dall’essere compiutamente assecondata, valorizzata e messa a profitto.
Tutto ciò ha innumerevoli cause che sono allo stesso tempo culturali, sociali, economiche, politiche e gestionali; è una storia lunga che spesso ha fatto registrare le più tristi pagine della politica calabrese, dell’assistenzialismo fine a se stesso e del clientelismo duro a morire.
So di esprimere concetti duri ma mai come oggi c’è bisogno in questa nostra martoriata Calabria del coraggio della verità, di posizioni che non si nascondano all’ombra delle parole di circostanza ed al riparo di un “sottobosco” fatto di equilibrismi e rendite di posizione.
Alla forestazione calabrese si addicono, per la sua storia ed il suo mancato sviluppo, le parole di Prezzolini che descriveva il nostro Paese come un luogo dove “nulla è più stabile del provvisorio”; ed è proprio in questa provvisorietà del settore forestale, nelle mancate scelte, negli approcci episodici che hanno prosperato ritardi, malcostume, sprechi.
Ad essere frenato è stato un asset strategico della regione; colpita spesso e volentieri, invece, la dignità del lavoro e dei lavoratori forestali che a dispetto di descrizioni superficiali e gossip scandalistici sono per la quasi totalità dediti all’ambiente forestale e ad un territorio che necessita, come pochi, di prevenzione e cure quotidiane.
Calabria Verde, l’azienda che doveva scrivere una nuova storia e superare i decenni dell’Afor, era ed è una speranza; la sua nomina a Commissario ed il suo impegno hanno consolidato questa speranza rendendola concreta e archiviando, al contempo, le ultime tristissime vicende che hanno sconvolto Calabria Verde.
Lei è l’interlocutore con il quale quotidianamente ci confrontiamo e spesso in maniera anche aspra, ha una precisa ed indiscutibile caratteristica e cioè quella di aver “imposto” la legalità ed il rispetto delle regole come la condizione essenziale non solo per la gestione quotidiana dell’azienda ma anche e soprattutto come elemento determinante per consentirne il consolidamento e lo sviluppo.
Se a ciò aggiungiamo la sua sensibilità umana e sociale ben si comprende la nostra posizione; siamo assolutamente convinti che il lavoro di questi mesi, la riorganizzazione funzionale, le costanti verifiche e le conseguenti denunce di fatti e circostanze poco chiare rappresentano un cambio di passo che non può non essere condiviso, sostenuto ed apprezzato.
Pur nella diversità di ruoli e funzioni tra sindacato ed amministratori di Calabria Verde, Lei Commissario potrà contare, dunque, sulla nostra assoluta determinazione nel sostenere la sua azione di ripristino delle condizioni di legalità e di rilancio dell’azienda; se, come è scontato che sia, questo percorso dovesse incontrare resistenze di ordine corporativistico o fondate sulla
tutela di personali posizioni la Fai Cisl starà esattamente dalla parte opposta e cioè quella di chi, senza indugio, pretende il rispetto della legge, l’ossequio delle regole, l’affermazione di criteri di economicità ed efficienza.
Al prossimo imminente incontro.