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La notizia di un nuovo decreto di budget per le cliniche che risulta essere peggio di quello precedente (Dca 70/2018) lascia sconcertati in tanti in Calabria.
Il Commissario Scura ha firmato l’ultima condanna alla sanità di questa Regione.
Speravamo in un atto di coraggio a due mani per mettere una pezza alle malefatte degli anni precedenti contro tanti privati (non tutti) e contro il Gruppo Marrelli. Speravamo in una redenzione finale e nella possibilità di poter avere un minimo di respiro almeno quest’anno. Così non è stato!
Anche per il 2018 l’azienda è stata letteralmente “bastonata” da un’assegnazione di budget vergognoso, che non solo non consente al Marrelli Hospital di operare tutto l’anno, ma penalizza fortemente anche la Casa di Cura Calabrodental, i suoi pazienti disabili (oltre 1000 ogni anno) ed i pazienti con gravi tumori del cavo orale (oltre 400 ogni anno), che solo la struttura crotonese tratta in Calabria.
La sola clinica odontoiatrica Calabrodental, negli ultimi 2 anni, si è vista decurtare oltre 800.000 euro dal budget complessivo, mentre il Marrelli Hospital continua ad essere considerata figlia di un Dio Minore, rispetto a tutte le altre cliniche private della Calabria pur avendo lo stesso numero di posti letto, le più innovative tecnologie del Centro Sud ed i professionisti che sono riconosciuti come numero uno nei più importanti ospedali del Nord Italia.
A questo si aggiunge un’altra furbata, con un decreto che relega l’assegnazione degli APA e PAC (chirurgia di bassa gravità) nella mischia del budget ambulatoriale con il rischio di dover bloccare già dalla prossima settimana gli interventi di ernie e artroscopie ortopediche con ulteriori fughe di pazienti fuori regione ed un danno erariale che si somma a quello già ingente in essere.
Certo non staremo con le mani in mano: sono i numeri a darci la giusta spinta morale, quello che abbiamo realizzato e le potenzialità che abbiamo dimostrato di avere.
Siamo noi maestranze, impegnate tutti i giorni nella attività lavorative accompagnati da tanti sostenitori della clinica che rivendicheremo in ogni sede il diritto al lavoro ed il diritto alla salute anche per i calabresi.
In soli 3 mesi abbiamo eseguito 450 interventi chirurgici per acuti e di questi 85 interventi erano con diagnosi di tumore, oltre 30 casi di grave obesità, 13 interventi di osteomieliti e circa 200 interventi ortopedici di alta e media complessità.
Le nostre attività di prevenzione gratuita in 3 mesi (senza avere nessun rimborso dal sistema sanitario) ha salvato la vita a 12 donne .
A questo si aggiunge che da più di un anno siamo in attesa dell’autorizzazione per la riconversione di tre posti di chirurgia generale in chirurgia vascolare e pur avendo l’unica sala ibrida esistente in Calabria ed un angiografo robotizzato da far invidia ai più grandi ospedali della Lombardia, chi guida la sanità in Calabria continua a mortificarci. E nulla conta se per un sospetto aneurisma addominale rotto è necessario che arrivi un elicottero per portare il paziente dal Pronto Soccorso di Crotone fino a Catanzaro, quando uno dei più famosi chirurghi vascolari d’Italia fa parte dell’organico della nostra clinica.
Ancora, siamo in attesa di avere il decreto finale per la messa in funzione della Radioterapia ed il relativo budget, pur avendo installato già da diversi mesi una tecnologia (acceleratore lineare) che fa invidia ai più importanti centri radioterapici d’Italia.
L’esiguità di risorse assegnate, vuol dire poche prestazioni chirurgiche da erogare per la Regione Calabria, ed una “grande ulteriore vergogna “ a livello nazionale, un danno a tutta la collettività calabrese e la mortificazione per un’impresa che sta facendo sforzi importanti per dare un contributo in termini di occupazione e per garantire prestazioni sanitarie di alta qualità e complessità.
Cari Calabresi adesso è il momento di svegliarsi!
Il problema della sanità è il più grande dei problemi dei calabresi che né la Politica né le Istituzioni regionali possono ignorare, o peggio assecondare con il silenzio.
Non può un uomo inadeguato (e solo al comando) mettere in ginocchio 2 milioni di cittadini. Così come stanno le cose non funziona la sanità pubblica e non ci sono le condizioni per far funzionare la sanità privata.
Solo una ferma presa di coscienza politica potrà far cambiare le cose.
L’alternativa sarà una grande sommossa popolare a discredito di TUTTE le istituzioni, e ….noi saremo in testa.