Trecento lavoratori con qualifica di ausiliari, un tempo alle dipendenze delle ex Asl di Rossano e Paola. Dopo proroghe dei contratti e corsi di riqualificazione, sono stati messi alla porta, soppiantati da operatori esterni.
Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, in una nota inviata al direttore generale dell’azienda sanitaria di Cosenza, Raffaele Mauro, ed al Commissario per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, Massimo Scura. Ad ispirare la segnalazione, la storia ed il destino dei circa 300 ausiliari cosentini. «Dalla metà degli anni Novanta ad oggi – ricorda Gallo – questi lavoratori sono stati a più riprese ripetutamente impiegati al comando delle ex Asl di Rossano e Paola. Dal 2005, su decisione della Giunta regionale del tempo, per parte di queste figure nel frattempo confluite in un bacino specifico fu avviato un percorso di stabilizzazione, stipulando contratti part time per le rimanenti unità». Di anno in anno, e di proroga in proroga, s’è arrivati al 2015, quando «con la scusante del venir meno in pianta organica della figura dell’ausiliario», prosegue l’esponente della Cdl, «l’Asp ha iniziato da un lato ad utilizzare personale interno, dall’altro ad impiegare operatori esterni, abbandonando al loro destino i 300 ausiliari, che pure erano stati destinatari di specifici corsi di riqualificazione proprio su indicazione dell’Asp». Tirando le somme, Gallo osserva: «Credo non sfugga la necessità quantomeno di una verifica rispetto a quanto descritto sulla base di molteplici segnalazioni ricevute sul tema. Un monitoraggio è indispensabile non solo per offrire risposte veritiere e chiarificatrici a centinaia di lavoratori ed alle loro famiglie, ma anche per fugare il dubbio che operatori qualificati vengano messi da parte senza alcuna logica». E perché la vicenda non si trasformi in guerra tra poveri, Gallo chiarisce: «Non si tratta di indicare una preferenza per l’una o l’altra categoria, di parteggiare per gli ausiliari o per gli esterni, ma di capire quali logiche orientino le scelte della dirigenza e di verificare, al tempo stesso, se come credo non sia possibile utilizzare ambedue, attraverso scelte organizzative lucide e ragionate, anche in considerazione del grande bisogno di simili figure professionali negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Cosenza».