Ritengo di dover intervenire sul grave episodio che si è verificato nei giorni scorsi ad Isola Capo Rizzuto dove le troupes televisive di RaiNews e La7 sono state oggetto di minacce e aggressioni, che di fatto hanno cercato di impedire lo svolgimento della preziosa attività di informazione ledendo il fondamentale diritto della libertà di stampa sancito dalla Costituzione.
E’un fatto grave che non può e non deve cadere nell’indifferenza, né può essere circoscritta ai soli addetti ai lavori. E’ una vicenda che richiede una risposta e una reazione forte, in primo luogo da parte delle istituzioni e dal complesso delle forze sociali.
Tali atti assumono un significato ancora più grave e inaccettabile, nel momento in cui momento in cui la Magistratura, con un lavoro meritorio, minuzioso ed incisivo sta imprimendo concreti colpi alle organizzazioni criminali e mafiose di quel territorio e sta operando per ripristinare la legalità in un settore che vede protagonisti donne e uomini disperatamente in fuga da terre pervase da conflitti, miserie e dittature.
Voglio dire ad Angela Caponnetto e ai suoi colleghi che la criminalità organizzata e le cosche mafiose che hanno lucrato spregiudicatamente sulle risorse destinate all’accoglienza degli immigrati, sono nemiche della Calabria.
I fiancheggiatori che vogliono impedire alla libera stampa di fare informazione sulle vergognose ed infamanti vicende di cui si sono macchiati, emerse a seguito delle indagini della Magistratura, non fanno altro che rendere un servizio a coloro che nell’omertà, nella complicità e nei colpevoli silenzi hanno sempre avuto i migliori alleati. .
Bene ha fatto il Ministro Minniti ad assumere una decisa azione anche in questa vicenda.
Ad Angela Caponnetto e agli altri operatori dell’informazione che sono stati fatti oggetto di minacce ed intimidazioni, voglio trasmettere il sentimento di sdegno della grande parte dei calabresi .