“Non ci saranno mai dei rimpatri dell’Ue verso la Libia o navi europee che rimandano i migranti in Libia. Questo è contro i nostri valori, il diritto internazionale e quello europeo. Siamo ben al corrente della situazione inumana per molti migranti in Libia. L’Onu è la lavoro per migliorare le loro condizioni, e c’è un meccanismo di transito d’urgenza, per evacuare queste persone dalla Libia. Ma quando si parla di salvataggi in mare, quello che cerchiamo di fare, è di mettere fine al modello di business dei trafficanti, che mettono in pericolo la vita delle persone, per favorire al suo posto, reinsediamenti e migrazione legale”. Così la portavoce della Commissione europea per la migrazione Natasha Bertaud. Ma allo stesso tempo Bertaud specifica: “La Libia ha notificato la sua area di salvataggio in mare e questo significa che quando c’è il Centro di coordinamento e di salvataggio libico che coordina un evento, tutte le imbarcazioni devono rispettare gli ordini che vengono dati dai libici”.
“Una delle opzioni delle conclusioni del vertice, è la cooperazione su base volontaria sugli sbarchi nell’Ue. Questo potrebbe essere un ampliamento degli hotspot, che già sono in Italia e in Grecia. Stiamo cercando di capire chi lo vuole fare, e chi vuole partecipare alla componente di solidarietà. Tuttavia questo dibattito è indipendente e non pregiudica il processo della riforma di Dublino. Queste sono misure ad interim”. Così la portavoce della Commissione Ue Natasha Bertaud.