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Garante detenuti, il 5 luglio sit in dei Radicali

Redazione

Chiedono rispetto della legge e dello Stato di Diritto. I radicali calabresi dell’associazione “Abolire la miseria – 19 maggio” hanno promosso per giovedì 5 luglio un sit-in difronte alla sede del Consiglio Regionale a Reggio Calabria. Il tutto per chiedere che siano attuate due leggi regionali che prevedono l’istituzione e la nomina di due importanti figure di garanzia: il Garante dei diritti delle persone comunque private della libertà e il Garante del Diritto alla Salute.

“Chiederemo subito l’applicazione della legge regionale del 29 gennaio che ha istituito in Calabria l’importante figura del Garante dei diritti dei detenuti, e lo faremo chiedendo pure l’elezione del Garante della Salute proprio perché non vorremmo che quello per i detenuti finisca come il primo che non è mai stato nominato”.

È quanto si legge in una nota congiunta di Giuseppe Candido e Rocco Ruffa, Radicali, rispettivamente segretario e tesoriere dell’associazione “Abolire la miseria 19 maggio”, presieduta da Mina Schett Welby e che -lo scorso 27 maggio- ha tenuto il proprio congresso a Lamezia Terme. Al sit-in – si legge – parteciperà anche il politologo Antonio Stango, radicale storico, presidente della Federazione italiana per i diritti umani (fidu.it).

Nel comunicato i due esponenti Radicali aggiungono che: “Con la legge regionale 10 luglio 2008 n. 22 è stato istituito il Garante Regionale della Salute, cui è attribuito l’importante compito di “verificare la piena attuazione …dei diritti di tutte le persone, di ogni colore, religione, cultura ed etnia, compresi i detenuti, in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria“, ma a distanza di 10 anni questa fondamentale figura di garanzia non è stata mai nominato”.

E per questo si pongono una domanda: “Ci chiediamo perché i partiti non si siano messi d’accordo e ci occupiamo affinché ciò non capiti anche per il Garante dei diritti delle persone detenute”. Nell’annunciare il sit-in del 5 luglio prossimo davanti a palazzo Campanella i due esponenti radicali concludono affermando che: “Non è più tollerabile, in una Regione con ben dodici Carceri disseminati sul territorio, istituti di Pena minorili, per non parlare dei centri per richiedenti asilo dove le persone spesso sono tenute come bestie in violazione dei diritti umani fondamentali, non avere operanti i due Garanti regionali, quello per la salute per tutti i cittadini e quello specifico per i Diritti dei detenuti”.

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