“Non far caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove Tu disegni confini”. “Dedico – comunica Manno – questa frase di Frida Kahlo, al Presidente della Regione Oliverio, annunciando che il prossimo 13 luglio non mi incatenerò sotto il sole cocente della Cittadella Regionale: ho deciso che farò altro! Mi prenderò una giornata di vacanza e un salutare sole marino”. Come si ricorderà il Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese lo scorso 21 maggio, con una circostanziata lettera inviata al Presidente Oliverio, agli assessori e consiglieri regionali, Anbi Nazionale e regionale, organizzazioni agricole, sindacati, sindaci dei 56 comuni del comprensorio consortile e ai Consorzi di Bonifica, rivendicandone ruolo e competenze, aveva documentalmente evidenziato la situazione di stallo e disattenzione della Regione rispetto agli Enti di Bonifica. Enti – aveva rimarcato – che hanno un’importanza fondamentale e strategica, per gli agricoltori e l’intero territorio. Un ruolo indispensabile e necessario per quanto riguarda l’irrigazione, la difesa del suolo, la lotta al dissesto idrogeologico. A fronte di tali imponenti competenze, da parte dell’attuale compagine regionale, solo interventi piccoli con “ridicoli” finanziamenti, vane promesse e belle parole – scriveva Manno – eppure l’azione è stata sempre incentrata non su interventi a pioggia ma progetti seri che vanno nella direzione di una soluzione “sostenibile e durevole” peraltro, come auspicato, in sinergia e senza sovrapposizioni con altri Enti quali comuni e provincie. Una insensibilità – annotava – che dura da quattro anni. Insomma la L.R. sui Consorzi , la n. 11 del 2003, di fatto inosservata con la conseguenza che Enti e dipendenti soffrono e gli operai da tre anni non possono essere assunti per mancanza di fondi. Per farla breve tanta roba! E allora perché questo ripensamento sull’incatenamento alla Cittadella? Manno come sempre non si sottrae nel dare conto delle sue azioni e lo spiega. “Mi sono reso conto che non vale la pena discutere con questo Governo regionale, ormai – chiosa – manca poco, un anno e pochi mesi, e ci sarà un nuovo governo che, ne sono sicuro, risolverà i problemi che ripetutamente ho evidenziato. Al di la dei quasi giornalieri e stucchevoli proclami – continua Manno – gli indicatori economici e di malessere sociale attestano che la Calabria, nonostante la “ripresina” di questi anni, registra il record di povertà. La disoccupazione alle stelle con il non invidiabile primato di quella giovanile, migliaia di giovani che in questi anni in modo inarrestabile sono andati via anche all’estero, interi paesi destinati a sparire nell’arco di quaranta anni, famiglie che non arrivano a fine mese e si rivolgono a strutture caritatevoli per avere generi di prima necessità. Il futuro che è l’incipit di un programma – prosegue – non può che essere quello che io chiamo “la Calabria possibile”, fatta di sogni che devono diventare realtà e per fare questo, come ha scritto il Presidente della Conferenza Episcopale e arcivescovo di Catanzaro ricordando Giorgio La Pira, servono “mente, cuore e dialogo”. Ringrazio Dio – è il finale di Manno – che continua a darmi orgoglio, forza, coraggio e determinazione ma anche umiltà e diplomazia e poi tanta ma tanta pazienza e parafrasando il famoso proverbio cinese “ sono seduto sulla sponda del fiume in attesa che le onde travolgano definitivamente questo Governo Regionale”.
MANNO: INCATENARMI IL 13 LUGLIO? NON LO FARO’, ANZI ANDRO’ AL MARE
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