Due computer per il reparto di neonatologia ed un kit di giocattoli per il reparto pediatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone: questa la donazione effettuata dall’associazione “E’ solidarietà” stamattina al direttore dell’Asp di Crotone, Sergio Arena.
La consegna è avvenuta intorno alle 10,30 nella biblioteca dell’ospedale, alla presenza del presidente onorario di E’ solidarietà, Raffaele Lucente, del referente dell’associazione, Maurizio Principe, del Dg Sergio Arena, del primario del reparto di Pediatria, Franco Paravati, del direttore sanitario dell’ospedale, Lucio Cosentino, del comandante della compagnia dei carabinieri di Crotone, Claudio Martino e il prefetto, Cosima Di Stani.
Presenti anche il responsabile regionale della Federazione gioco calcio, Saverio Mirarchi, e di Crotone, PinoTallarico, che hanno consegnato ai piccoli ospiti del reparto, degli appositi gadget e rappresentanti degli sponsor dell’iniziativa. La giornata si è svolta in diverse momenti. La prima parte è stata dedicata alla firma dell’atto di donazione, con i vari interventi, in cui sono stati messi in evidenza le attività svolte dall’associazione per l’ospedale di Crotone, in oltre 10 anni di attività, per vari reparti.
Tra gli interventi, quello del Prefetto che ha rimarcato l’utilità di una rete, tra istituzioni e cittadini, capace di far ottenere risultati importanti, in base al principio della sussidiarietà sancito dalla Carta costituzionale. Dal canto suo, il primario Paravati ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’associazione, che negli anni ha supportato il reparto, mentre il Dg Arena ha lanciato un appello per la difesa dell’ospedale, troppo spesso finito nel mirino delle critiche.
E’ seguita, poi, una visita nel reparto di Pediatria, per visionare il parco giochi donato, insieme ai computer, necessari per l’immissione dei dati del reparto neonatologia. All’ingresso dell’ospedale, invece, c’erano delle moto ed un’auto dei carabinieri, con le quali i bambini hanno potuto vedere e giocarci, per donare loro qualche minuto di gioia in un frangente della loro vita molto critico.