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Comitato cittadino Aeroporto Crotone: “non possiamo più rimanere impassibili e immobili”!

Redazione

Non possiamo più rimanere impassibili ed immobili!!!! QUESTO è ciò che ci spinge ad andare avanti da mesi rivendicando il nostro diritto alla mobilità.

Non è difficile capire quanto siano i disagi vissuti dai cittadini della fascia ionica in tema di mobilità; basta recarsi in stazione e vederne l’abbandono o cercare di raggiungere la capitale tramite un volo aereo che non c’è!

In questi mesi, il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone ha effettuato alcune segnalazioni ad Anas circa la presenza di criticità sulla SS 106 che avrebbero, accentuato notevolmente i disagi dei cittadini soprattutto nella “bella stagione” penalizzando anche il turismo della fascia ionica.

Purtroppo, le segnalazioni sono rimaste CONGELATE ED INASCOLTATE ed oggi viaggiare sulla SS 106 è davvero pericoloso, definirlo un vero e proprio incubo è dir poco.

Siamo rimasti sconcertati davanti all’indifferenza con cui Anas gestisce una strada che le è stata affidata dallo stato e della quale ne è proprietaria.

Una strada lasciata all’abbandono, sulla quale vengono posti in essere cantieri proprio nel periodo estivo quando il traffico inesorabilmente aumenta.

Ed è proprio cosi che a Strongoli Marina, nel tratto crotonese della SS 106, viene installato l’ennesimo cantiere, l’ennesimo semaforo ma per l’ennesima volta vengono posti in essere limiti di velocità non conformi al codice della strada ed alla seconda direttiva del MIT.

In direzione Cirò Marina, infatti, all’improvviso vediamo prima del semaforo la sorpresa di un limite di 20 km orari mentre in direzione contraria l’Anas pretende che gli automobilisti passino dalla velocità di 60km orari a quella di 20 km orari in pochissimi metri ED IN POCHISSIMI SECONDI! 

Perché l’Anas, gestore della SS 106, è cosi distratta nell’applicare codice della strada e direttive del MIT?

La seconda direttiva del MIT è molto chiara quando parla di riduzione dei limiti di velocità:
“La necessità di imporre una limitazione deve scaturire da effettive e reali necessità, altrimenti il divieto è vissuto dagli utenti della strada come una inutile vessazione e con il sospetto, non sempre infondato, che la finalità dello stesso non sia di natura tecnica e per il miglioramento della sicurezza, quanto dettato da un sotteso desiderio di un ricavo economico per effetto del rilevamento di numerose infrazioni. Limitazioni non supportate da effettiva necessità sottraggono anche dignità e validità al divieto imposto, riducono la fiducia degli utenti della strada nei confronti degli enti gestori della stessa, visti come soggetti che sfuggono alle loro responsabilità scaricando sempre e comunque l’onere della sicurezza solo sull’utente, determinando così una diseducativa perdita di credibilità su tutte le limitazioni imposte, con conseguente mancato rispetto del limite anche nei casi in cui esso è determinante ai fini della sicurezza. Peraltro l’esperienza insegna che l’imposizione di limiti massimi di velocità più bassi del normale non sempre sono associati ad una maggiore sicurezza, anzi, sono sistematicamente disattesi, dando luogo alla diseducativa sottovalutazione della segnaletica prescrittiva e, spesso, alla irrogazione di sanzioni che non hanno reale fondamento. Numerosissime sono in proposito le rimostranze di utenti che lamentano l’esistenza di troppi tratti di strada con limitazione di velocità ingiustificata, e un uso disinvolto di segnali di limite massimo di velocità non supportati da alcuna motivazione, con il risultato che il valore del limite massimo imposto diventa un mero riferimento rispetto alla entità della violazione che un utente si può permettere in funzione della sua disponibilità economica.”

La ss 106, tratto crotonese, è una strada extraurbana tipo C sulla quale il limite massimo dovrebbe essere secondo la normativa in vigore ed il DM 5.11.2001 di 90 km orari e quello minimo di 60 km orari ma la realtà è ben diversa!

La strada statale 106, nell’indifferenza di tutta la POLITICA ma anche del suo stesso gestore ANAS, ha una velocità media di percorrenza nel tratto crotonese molto inferiore a quello previsto dalla normativa, circa 40/50 km orari, e questo fornisce spunto a comportamenti pericolosi degli automobilisti che spesso, esasperati si lanciano in sorpassi e manovre pericolose che aumentano la triste nomea di strada della morte!

Non è accettabile un comportamento simile da parte di Anas che dovrebbe essere responsabile della sicurezza degli automobilisti e porre in essere tutte quelle azioni che riducano le cause di incidenti stradali!

Non ci sono parole quando attraversando il ponte di Neto sulla SS 106 si nota che il limite sia stato nuovamente ridotto a 30 km orari dopo neppure un anno dalla conclusione dei lavori di manutenzione a fronte di un avvallamento riscontrato!

Non è possibile rimanere indifferenti davanti all’ennesimo cantiere aperto proprio in prossimità dell’aeroporto che per la realizzazione di due rotonde è aperto da oltre un anno e causa giornalmente disagi e pericolo per gli automobilisti!

È inaccettabile che la SS 106 sia definita la strada della morte ed è considerata un bancomat da alcuni comuni che sempre più spesso installano autovelox in tratti stradali dove non esiste un reale pericolo bensì esiste la possibilità che un automobilista possa accelerare ed infrangere il limite di velocità che è tra l’altro basso! 

Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone che ha lottato per la riapertura dello scalo aeroportuale non può permettere che l’Anas diventi corresponsabile della penalizzazione dell’aeroporto e lo renda di fatto inaccessibile!

Esigiamo, pertanto, che il sistema dei trasporti sia veramente adeguato alla costituzione italiana anche per i cittadini crotonesi e permetti di veder concretizzato il diritto alla mobilità!

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