“Nonostante le incertezze sul commercio globale, i dati indicano che l’Eurozona precede su un terreno di crescita solida e diffusa”. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, spiegando che anche l’inflazione continuerà a riavvicinarsi ai livelli desiderati dalla Bce, ma “uno stimolo monetario significativo è ancora necessario”.
Nel sesto anniversario dal ‘whatever it takes’, la promessa con cui Draghi assicurò qualsiasi intervento per la tenuta dell’euro durante la grande crisi finanziaria, “oggi l’euro poggia su basi molto più solide di allora” e la Bce “è una banca centrale diversa, con un insieme di strumenti di politica monetaria molto più ricco”, ha detto.
La Bce ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, come da attese. In una nota l’Eurotower spiega che il costo del denaro rimarrà ai livelli attuali almeno fino a a tutta l’estate 2019. La Banca centrale europea annuncia inoltre che terminerà a dicembre gli acquisti netti di titoli con cui conduce il ‘quantitative easing’.