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ZAGARESE CONTRO L’UFFICIO DEL COMMISSARIO INTERROTTO PERCORSO TURISTICO VIRTUOSO

Redazione

«La fusione è uno strumento straordinario, proietta il territorio in prospettiva in una logica di ampio respiro. È utile a rendere marginale il tentativo di continua ghettizzazione posto in essere da aree politiche extraterritoriali ben definite. Tuttavia, questo processo, va governato con responsabilità, buon senso, umiltà, competenza e coraggio. Occorrono, in sostanza, le persone giuste al posto giusto, altrimenti si rischia di trasformare il progetto in un flop dalle ripercussioni irreversibili». È quanto afferma Aldo Zagarese, già vice sindaco con delega al turismo, innovazione tecnologica, sport, commercio, attività produttive, nel periodo intercorrente dal luglio del 2016 al marzo 2018.

«Spiace dover constatare, dopo anni di duro lavoro, nel segno della continuità- afferma Zagarese – la mortificazione di quanto si era riusciti a fare nell’ambito delle programmazioni estive in tutto il territorio, elevando Rossano quale modello di attrazione turistica su più fronti, dai grandi nomi del mondo dello spettacolo, dell’arte, della cultura e della musica alle competizioni sportive di respiro anche internazionale. Ora tutto sembra essere vanificato da una gestione approssimativa, pasticciata, pressapochista, quasi da contentino nei confronti dei tanti legittimi proponenti, distribuendo i fondi attinti da un bando regionale a cui l’assessorato da me presieduto ha partecipato e mediante il quale il Comune di Rossano ha ottenuto 330mila euro per il  prossimo triennio. Fondi cui può beneficiare ora anche l’ex Comune di Corigliano.

Programmazione di scarsa qualità,  tardiva nei tempi e poco inclusiva dal punto di vista della concertazione. E non è un caso se, oggi, si riscontra nelle comunità un profondo malcontento.

Città nel degrado ambientale, erbacce, spiaggia indecorosa, aree completamente abbandonate, servizio di pattugliamento, vigilanza e controllo praticamente inesistente».

L’ex amministratore, la cui attività è cessata all’intervenuta estinzione del Comune di Rossano ragion per cui nessuna responsabilità è oggi imputabile alla sua azione, richiama solo alcuni esempi di mal governo: «Nessuna iniziativa è stata programmata alla Torre Sant’Angelo, luogo storico-artistico prestigioso, destinatario di cospicui investimenti, al centro del lungomare. Determinando di fatto un ingiusto declassamento di quell’area ma soprattutto un danno ai commercianti che vi operano. Totale disinteresse poi si rinviene per il centro storico, contrariamente a quanto si è da sempre programmato durante il periodo estivo. Sono solo alcuni spunti di una gestione commissariale che potrebbe avere l’attenuante della neutralità e della scarsa conoscenza del territorio, pur tuttavia, a maggior ragione avrebbe con umiltà potuto raccogliere proposte e suggerimenti da chi nel settore ha lavorato con spirito di abnegazione, ottenendo importanti risultati. Vorrei ricordare a qualcuno che l’Amministrazione comunale di Rossano non è stata sciolta per mafia, ma semplicemente per aver deciso di dare un futuro al territorio mediante la realizzazione di una grande città, la prima in provincia di Cosenza, la terza della Calabria.

Nelle ultime ore abbiamo dovuto prendere atto inoltre del rinvio di alcune manifestazioni di particolare interesse, senza motivazione alcuna. Con amarezza e disappunto si prende atto di come l’attuale ufficio del commissario si sia assunto la gravissima responsabilità di avere interrotto un percorso turistico virtuoso elaborato dalle precedenti amministrazioni».

 

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