Sono 42 i giovani ricercatori italiani tra i 403 premiati oggi dal Consiglio Europeo per le Ricerche (European Research Council – Erc) con le borse Erc ‘Starting grant’. L’Italia è la seconda nazione più rappresentata dopo la Germania, che ha avuto 73 premiati. Solo 12, però, sono attivi in Italia. Tra loro tre ricercatori, due donne e un uomo, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit): Maria Rosa Antognazza, Alessandra Sciutti e Alessandro Gozzi, per ricerche all’avanguardia su robot, malattie del neurosviluppo come schizofrenia e autismo e dispositivi per la medicina rigenerativa.
Gli Erc sono finanziamenti europei per giovani talenti per un ammontare complessivo di 603 milioni di euro e un massimo di 1,5 milioni di euro a ogni ricercatore, con cui il singolo premiato può mettere insieme un proprio gruppo di ricerca per portare avanti studi di frontiera nell’arco di 5 anni. Gli Erc fanno parte del programma di ricerca e innovazione europeo Horizon 2020. Sono state in totale 3170 le domande selezionate. Per il secondo anno consecutivo circa il 40% dei premiati è rappresentato da ricercatrici. “Ho ricevuto la notizia il mio primo giorno di ferie e quindi ho passato delle vacanze bellissime, anche il rientro non è stato difficile”, ha commentato a caldo all’ANSA Maria Rosa Antognazza, una delle ricercatrici premiate, che lavora al centro Iit di Milano. Il suo studio si basa sul possibile “uso della luce al posto dei farmaci come terapia, per rigenerare ad esempio tessuti epiteliali danneggiati. L’obiettivo – ha spiegato – è studiare la funzione e il destino delle cellule, ad esempio quelle staminali, attraverso biomateriali sensibili alla luce, capaci di trasferirla alle cellule. Un campo di ricerca – ha concluso – che prende il nome di fotoceutica, con possibili applicazioni nel settore delle neuroscienze e della medicina rigenerativa”.