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DIVERSITÀ DI GENERE, UOMINI PIÙ SPRECONI, LE DONNE PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE. E’ ECO GENDER GAP

Redazione

Gli uomini più spreconi? Una nuova battaglia dei sessi si combatte fra le mura domestiche sui temi come riciclo, sprechi energetici, cura per l’ambiente e rispetto per gli animali. Esiste anche un eco gender gap perché la sensibilità femminile traina i comportamenti ecologici e etici nei confronti dell’ambiente, del benessere degli animali e del cambiamento climatico.

Il 71% delle donne adotta comportamenti per vivere in modo più etico, comparato con il 59% degli uomini. Il 77% delle donne ricicla, contro il 67% degli uomini. Cerca di consumare meno acqua il 38% delle donne contro il 30% degli uomini. Nascono litigi familiari su temi ecologici e la ‘battaglia del termostato’ è un nuovo classico delle coppie: il 64% delle donne spegne aria condizionata o riscaldamento quando esce di casa contro il 58% degli uomini e si discute sulla temperatura da mantenere (con le donne che puntano a climi meno polari in casa d’estate e meno bollenti d’inverno) . Lo attesta il report dell’inglese Mintel su 2.000 persone over 16 anni contattate in internet.

Aumenta la sensibilità ambientale e le donne sono anche più inclini a incoraggiare amici e parenti a vivere in modo più etico rispetto a quanto non facciano gli uomini (lo fa il 65% delle donne contro il 56% degli uomini).
Quali sono i crucci ambientali più sentiti oggi? In testa, per donne e uomini, il problema della plastica dispersa nell’ambiente, seguito dal benessere degli animali e dai cambiamenti climatici. Complessivamente per tutti è un problema capire come riciclare i rifiuti correttamente ma lo è soprattutto per le nuove generazioni: il 36% dei 16-24/enni ammette di confondersi, contro il 36% degli over 65.

L’indagine riguarda gli inglesi che, attesta il report, stanno adottando un comportamento più etico rispetto ad un anno fa’ ma la sensibilità sui temi ambientali è in aumento in tutta Europa, così come il problema del riciclo corretto dei rifiuti interessa molti Paesi, Italia inclusa. Da noi non solo ogni Regione dà linee guida diverse ma anche i Comuni e gli stessi quartieri di una singola città adottano metodi differenti che confondono e scoraggiano i cittadini.

Spiega Jack Duckett, analista Mintel: “Il nostro studio delinea un evidente eco-gender-gap con gli uomini che seguono comportamenti meno rispettosi dell’ambiente rispetto alle donne. Questo potrebbe semplicemente essere un riflesso del fatto che, secondo la nostra ricerca, molte donne tendono ancora a gestire il funzionamento della famiglia, come le faccende di casa, fare il bucato e perfino occuparsi del riciclo di rifiuti. Tuttavia c’è anche una evidente e preoccupante frattura tra uomini e problemi ambientali, come se occuparsene in qualche modo possa minare la loro mascolinità. Con lo zampino degli spot delle stesse aziende che nel condurre campagne ecologiche si rivolgono principalmente al pubblico femminile. Invece il rispetto per l’ambiente non dovrebbe avere genere”.

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