Riace è una pagina di storia scritta con l’inchiostro della solidarietà e del riscatto, la cui fama oltrepassa i confini calabresi raggiungendo tutto il mondo come ipotesi concreta e realizzata di un modello di integrazione che funziona. Mimmo Lucano, sindaco di questo piccolo paese, è uno dei principali protagonisti di questa storia e da anni è costretto a difendere questo modello in una terra in cui le forze politiche si dividono tra aperto razzismo e una netta preferenza verso modelli dell’accoglienza saldamente ancorati al malaffare, che vedono nel migrante una ghiotta opportunità per una nuova stagione di clientelismo.
Nonostante i numerosi attacchi, le ispezioni telecomandate e le indagini aperte, nessuna “magagna” è stata trovata nel modello Riace, perfino la prefettura di Reggio, in una relazione approfondita redatta da ben tre funzionari, ha dovuto ammettere che si tratta di uno straordinario modello di accoglienza (pur tenendo il Prefetto misteriosamente segregata quella relazione per molti mesi!).
Non paghi di tutto ciò, senza nessuna motivazione concreta, il Ministero degli Interni e la Prefettura di Reggio Calabria continuano a non saldare quanto spetta alla comunità di Riace, agli operatori, agli esercizi commerciali ed ai migranti del territorio che hanno costruito e realizzato numerosi progetti di integrazione e di sviluppo della comunità locale; progetti che dimostrano come dall’accoglienza possa nascere un’altra prospettiva per i nostri territori, lavoro reale per tutti.
Un blocco delle risorse immotivato e inumano che, sebbene figlio della deriva securitaria e disumana del Pd e di Minniti, colora di ulteriore vergogna l’operato di questo governo grillo-fascista!
Purtroppo, da ieri Mimmo Lucano è in sciopero della fame contro quest’ennesima ingiustizia. Come Rifondazione Comunista esprimiamo la massima solidarietà a Mimmo Lucano e a Riace tutta, denunciando l’enormità di istituzioni pubbliche cha da anni chiudono uno occhio compiacenti sulla sequela di struttura “emergenziali”, dove improbabili cooperative fanno business sulla pelle dei migranti e grazie alla precarietà degli operatori, per accanirsi contro un esempio virtuoso di accoglienza e umanità.
Con Mimmo Lucano, con Riace per continuare una storia scritta con l’inchiostro della solidarietà, l’alfabeto della giustizia sociale e una trama di infinita umanità che ci rende orgogliosi: noi siamo e saremo sempre complici e solidali con loro