“Desta stupore che il Ministro Centinaio attacchi sulla stampa il Ministro Martina per non aver ceduto alle lungaggini e alle incertezze provenienti da Bruxelles, disponendo l’immediata operatività dell’obbligo in etichetta dell’origine per pasta e riso.
Ma non si diceva che gli interessi degli italiani devono venir prima di tutto?
Da quando è in vigore l’obbligo di etichetta dell’origine per il latte, il prezzo alla stalla è notevolmente aumentato, e lo sanno benissimo gli allevatori.
Sulla pasta e sul riso, chiaramente, l’Italia giocava una battaglia epocale, quindi, più difficile; ma proprio per questo risultava decisivo andare dritti per la strada a difesa del Paese.
La Commissione Europea sa che sull’etichettatura dovrà aprirsi un nuovo confronto e che gli equilibri raggiunti non sono soddisfacenti.
Sugli OGM era inimmaginabile, fino a poco tempo fa, pensare che gli Stati nazionali potessero vietare la loro coltivazione; e, invece, si è arrivati a questo risultato, anche grazie alle scelte politiche portate avanti come sistema Paese a difesa del consumatore.
Negli ultimi anni l’agricoltura ha fortemente beneficiato degli interventi portati avanti, con sapienza e determinazione, dal Ministro Martina.
L’agricoltura italiana è quella che più ha tenuto negli anni di crisi economica, risultando capace di fare da traino alle esportazioni.
Che cosa ricorda il Ministro Centinaio del taglio delle tasse (Imu, Irap e Irpef agricole) per un totale di 1,3 miliardi?
Quando la Lega governava assieme al Centro destra, eravamo la Cenerentola del nostro Paese e arrancavamo nel confronto con le altre agricolture d’Europa.
Gli unici interessi che si facevano valere a Bruxelles erano quelli degli “splafonatori” del Nord che, grazie alla Lega, non hanno pagato il dovuto per le quote latte, violando le norme europee e causando all’Italia una procedura d’infrazione con pesanti ricadute finanziarie su tutti i cittadini.
Per questo invitiamo il Ministro Centinaio a non a straparlare, ad agire, confermando almeno i risultati raggiunti da Martina.