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Il consigliere regionale Gallo chiama in causa l’Aterp e sollecita il presidente Oliverio

Redazione

Tre palazzi gentilizi. Acquistati e ristrutturati dall’Aterp per farne centri culturali e spazi di edilizia residenziale pubblica. Questo nelle intenzioni: oggi, dopo una spesa milionaria, quegli immobili non sono mai stati consegnati al Comune e sono preda dei vandali.

È la storia di tre immobili appartenuti un tempo a famiglie nobili cassanesi: i palazzi Oriolo, Pontieri-Gallo e Toscano. L’ha ricostruita il consigliere regionale Gianluca Gallo, in un’interpellanza depositata il 27 Luglio scorso con l’invito alla giunta regionale a fare chiarezza su una vicenda per molti versi paradossale, per altri assurda. «Qualche settimana fa, incontrando i referenti del comitato “I care” – spiega il capogruppo della Cdl – mi è stato sottoposto il caso di tre fabbricati che, negli anni della mia sindacatura, erano stati oggetto di protocolli d’intesa tra Comune e Regione e di investimenti corposi, da parte di quest’ultima, perché fossero sottratti all’abbandono e riconvertiti ad uso pubblico». Nell’ordine: con deliberazioni risalenti al 1999 ed al 2001, le giunte regionali del tempo stanziavano in favore dell’Aterp di Cosenza più di 3 milioni di euro perché si procedesse al risanamento dei palazzi ex proprietà “Toscano Celestina” e “Pontieri-Gallo”, posti nel cuore del centro storico cassanese. «Successivamente, tra il 2006 ed il 2008, mentre ero sindaco proprio io – ricorda Gallo –  tali impegni vennero ribaditi e si giunse al trasferimento delle somme in favore dell’Aterp, accogliendo le richieste avanzate dall’amministrazione comunale che proponeva di destinare ad attività extraresidenziali i due immobili, per farne centri di promozione culturale e socializzazione, prevedendo restassero immutate le finalità di edilizia residenziale pubblica programmate per palazzo Oriolo, oggetto di altro finanziamento». Espletati in seguito tutti i passaggi burocratici, definita la progettazione e gli appalti, i lavori ebbero infine inizio. «Risulta che gli stessi – osserva Gallo – siano stati portati a compimento fino a stadio avanzato, per poi interrompersi inspiegabilmente e cadere in uno stato di degrado e disinteresse, senza alcun tipo di cura, manutenzione e vigilanza da parte dell’Aterp». Risultato? «Oggi i tre palazzi, dopo aver assorbito ingenti investimenti pubblici, sono in condizioni di decadenza, sfregiati dai vandali e depredati dai ladri», annota amaro il capogruppo della Cdl, tirando in ballo l’Aterp e richiamando l’attenzione della giunta regionale. «E’ essenziale comprendere se la Regione, che ha garantito l’erogazione delle risorse finanziarie letteralmente dilapidate – sottolinea Gallo – sia a conoscenza dei fatti e quali provvedimenti intenda assumere per verificare l’esistenza di eventuali profili di responsabilità in relazione al blocco dei lavori ed alla spendita infruttuosa dei finanziamenti pubblici erogati per la realizzazione delle opere progettate, in parte andate perdute a seguito del fermo dei cantieri a causa degli atti di vandalismo e dei furti susseguitisi pure per la mancanza di adeguata sorveglianza e controllo da parte dell’Aterp». Altrettanto e forse ancor più importante, conclude Gallo, «è però sapere se e come il governo regionale e l’Aterp intendano adoperarsi per addivenire al completamento dei lavori degli immobili in questione ed entro quali tempi, onde poter poi consegnare gli stessi al Comune di Cassano e porre così rimedio ad errori gravi, attraverso soluzioni indispensabili non solo per garantire il rilancio del borgo antico di Cassano, ma anche per tutelare la credibilità delle istituzioni».

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