In Procura a Milano è aperta un’inchiesta su alcuni casi sospetti di ‘Blue Whale’, il cosiddetto “gioco” sul web che può spingere gli adolescenti vittime al suicidio. Il fascicolo di indagine è di competenza del pool ‘fasce deboli’, guidato dal pm Cristiana Roveda. Nelle ultime due settimane, ha detto stamani il procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Milano, Ciro Cascone, “abbiamo ricevuto più di una decina di segnalazioni, da Milano e dalle province lombarde. Alcuni sembrano falsi allarmi. Su tre o quattro casi, invece, ci stiamo concentrando particolarmente perché appaiono abbastanza attinenti” al fenomeno ‘Blue Whale’.
In particolare, i casi sospetti riguardano una ragazzina nata nel 2002, due nel 2004 e uno nel 2005. Le vittime del ‘gioco’ si sono inflitte “taglietti sulle labbra”, ma non solo, e hanno parlato tutte di un “curatore” che le avrebbe agganciate sul web per poi proseguire le comunicazioni su WhatsApp.
Blue whale, aperta inchiesta a Milano
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