“Dopo la pubblicazione del relativo Bando lo scorso 6 giugno, il Consiglio Regionale della Calabria nelle prossime settimane sarà chiamato ad eleggere l’importante figura del “Garante Regionale dei Diritti delle persone detenute o private della libertà personale”, finalmente istituito con la L.R. n. 1 del 29/01/2018. Il Garante – chiamato ad operare sull’intero territorio regionale “in piena autonomia e con indipendenza di giudizio” – dovrà essere eletto con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri. In mancanza di raggiungimento del quorum, dalla terza votazione, l’elezione avverrà a maggioranza semplice dei Consiglieri assegnati.
Tra i candidati alla carica di Garante spicca senz’altro la figura del politologo Antonio Stango, presidente della Federazione per i Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki (FIDU), organizzazione non lucrativa di utilità sociale attiva dal 1987 che, appunto, promuove la tutela dei diritti umani stessi come sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.
Antonio Stango ha operato per i diritti umani fin dai primi anni Ottanta. La sua candidatura a Garante regionale può considerarsi una lusinga alla nostra Regione”.
A darne notizia, con una nota, sono Giuseppe Candido e Rocco Ruffa – segretario dell’associazione radicale nonviolenta Abolire la miseria – 19 maggio il primo, e componente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani il secondo, che, da anni, si spendono con visite ispettive o autorizzate dal DAP nelle carceri calabresi oltre che nel chiedere alla Regione, quando ancora non l’aveva fatto, proprio l’Istituzione dell’importante figura del Garante dei diritti dei detenuti.
Come si legge nella nota, anche Candido ha presentato la propria candidatura alla carica di Garante ma, come lo stesso afferma, la sua è una “candidatura di servizio” e -come associazione di area radicale – loro sostengono quella di Antonio Stango.
“Antonio Stango è il candidato ideale per questa figura”, sostengono infatti Candido e Ruffa. Che aggiungono:
“Antonio Stango – storico militante del Partito di Marco Pannella – fin dagli anni Ottanta si è battuto contro le repressioni dei diritti in tutto il mondo, ha diretto ONG e progetti internazionali, svolto attività di monitoraggio in aree di conflitto e di crisi; ha inoltre collaborato come consulente con la Commissione e il Parlamento europei e con la Camera e il Senato italiani, ha organizzato decine di conferenze internazionali, condotto iniziative nonviolente in Stati totalitari e ha rappresentato il Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU a Ginevra”.
“Negli anni”, – ricordano ancora Candido e Ruffa – “Stango ha partecipato a missioni in Romania, Albania, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Kirghizistan, Russia; per l’associazione Nessuno tocchi Caino di cui è membro del direttivo, ha guidato delegazioni in quattro Stati dell’Asia centrale e in quattro dell’Africa meridionale; e per varie ONG ha partecipato a quattro missioni a Cuba e due nel Kurdistan iracheno; per la Commissione Europea in Armenia, Russia e Tagikistan; per lo Euro-Mediterranean Human Rights Network ha organizzato una scuola estiva per i diritti umani in Libano; per Freedom House è stato per tre anni direttore in Kazakistan dello Human Rights Training and Support Program.
Se ciò non bastasse a delineare Antonio Stango come figura qualificata, val la pena ricordare che, per E.C.P.M. (Ensemble contre la peine de mort) Stango è stato coordinatore del VI Congresso Mondiale contro la Pena di Morte, svoltosi ad Oslo nel giugno 2016. È stato membro dell’Executive Committee dell’International Helsinki Federation(1988-1992), oltre che tesoriere dell’associazione Radicale “Non c’è Pace Senza Giustizia” (1995-1996), membro del Consiglio Direttivo di Certi Diritti (2014-2015) e presidente della LIDU (dal novembre 2016 al 19 gennaio 2018). Senza dimenticare che attualmente è membro del Comitato scientifico di FOREF (Forum Religionsfreiheit) ed è stato docente in corsi specialistici in Italia (SIOI, Roma Tre, Sapienza, LUMSA), Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan.
Legato sentimentalmente alla Calabria, con il suo curriculum in favore dei diritti umani Stango ci onora con la sua candidatura ed è certamente una figura competente e imparziale, slegata dai partiti calabresi. Se il Garante” – concludono Candido e Ruffa –“deve essere scelto tra “persone di specifica e comprovata formazione, competenza ed esperienza nel campo giuridico-amministrativo e nelle discipline afferenti alla promozione e tutela dei diritti umani o che si siano comunque distinte in attività di impegno sociale, con particolare riguardo ai temi della detenzione, e che offrano garanzie di probità, indipendenza e obiettività”, è evidente che Antonio Stango è il candidato ideale a ricoprire questa importante carica.
Per ciò, oltre che – naturalmente – per il rapporto di amicizia che ci lega, come Associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria – 19 maggio, pur avendo uno di noi presentato la propria candidatura, ci onoriamo di sostenere pubblicamente la candidatura di Antonio Stango alla carica di Garante Regionale per i diritti di tutte le persone private della libertà”.