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Dieci morti nel torrente. Costa, al 99,9% non ci sono più dispersi

Redazione

Al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena del torrente Raganello” sul Pollino. A dirlo è stato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, assieme al prefetto di Cosenza Paola Galeone, al termine della riunione del Comitato per l’ordine pubblico che si é svolta nel municipio di Civita.

Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un tweet ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”.

Al momento dunque il bilancio delle vittime della tragedia delle Gole del Raganello, in Calabria, è fermo a 10 morti. Nella notte uno dei feriti è deceduto nell’ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico.

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio, ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla. Al momento non è stata disposta l’autopsia sui corpi delle vittime. “Il primo pensiero – ha detto Facciolla – è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime. Nel pomeriggio valuteremo”. I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.

“La nuova tragedia del Pollino ci obbliga ad una sempre maggiore attenzione ai temi della sicurezza ambientale e dei cambiamenti climatici” afferma il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. “I problemi legati al clima – rileva – occupano oggi una parte centrale nello scenario della politica internazionale. Sono vicina ai familiari delle vittime e ringrazio quanti in maniera incessante stanno dando il loro fondamentale contributo nelle difficili operazioni di soccorso”.

Il ministro Costa è arrivato questa mattina a Castrovillari, all’ospedale dove sono ricoverati alcuni feriti della tragica gita nel Pollino. Tra di loro ci sono anche alcuni bambini. “Sono momenti di grande dolore e preoccupazione. Io ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo” ha scritto su Facebook il ministro dell’Ambiente, che poi ha fatto il punto della situazione con i soccorritori, “che non smetterò mai di ringraziare”. “Adesso – ha scritto ancora il ministro – è il momento della vicinanza e del cordoglio, ora voglio stringere in un abbraccio chi è ferito e soprattutto le famiglie di chi ha perso la vita durante quella che doveva essere solo una gita in un parco”.
“Il Paese Italia si è stancato di piangere i morti. Io sono venuto qui proprio per capire chi doveva fare cosa e magari non lo ha fatto” ha detto il ministro aggiungendo che “è necessario capire se chi doveva fare qualcosa l’ha fatto. Tutto questo anche tenendo conto di determinate situazioni dove c’è un afflusso turistico che porta anche un valore aggiunto economico rispetto al quale è chiaro che debbono esserci norme puntuali e anche il consenso delle persone”. “D’intesa con il premier Giuseppe Conte abbiamo già chiesto ufficialmente alla Prefettura di Cosenza una relazione amministrativa sull’accaduto e l’attendiamo nel giro di un paio di giorni” ha spiegato Costa rilevando che “è nostra intenzione capire, attraverso il fascicolo amministrativo, chi doveva fare cosa. C’è l’aspetto penale che va salvaguardato dal segreto investigativo, ma c’è anche l’aspetto amministrativo che va inquadrato anche per un dovere di trasparenza”. “Noi dobbiamo evitare di sentirci poco tranquilli. Basta piangere morti e feriti” ha osservato il ministro precisando che “se quanto accaduto è figlio di negligenza, sciatteria e inconsapevolezza del rischio siamo dinanzi a un fatto grave che da parte nostra necessita di essere chiarito fino in fondo. Sono venuto qui apposta per assicurare il massimo di trasparenza nell’azione di governo e per stare vicino ai familiari delle vittime”.

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