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Ue rafforza fondo europeo per Difesa,500 mln l’anno dal 2019

Redazione

La Commissione europea lancia la seconda fase del Fondo europeo per la difesa, lo strumento finanziario per sostenere da una parte la ricerca e lo sviluppo dell’industria europea della difesa, dall’altra per facilitare la cooperazione tra gli stati membri nell’acquisizione di capacita’ military. A partire dal 2019 il Fondo sarà dotato di 500 milioni di euro l’anno per la cosiddetta ‘finestra dello sviluppo e delle capacità, che servirà per lo sviluppo di prototipi. A partire dal successivo quadro pluriennale di bilancio europeo, ovvero dal 2020 in poi, la Commissione propone di destinare 1 miliardo di euro l’anno e si attende che gli stati membri contribuiscano con altri quattro miliardi per un totale di 5,5 miliardi l’anno. Una cifra, viene fatto notare nell’esecutivo europeo, pari ad un quinto dei costi che gli europei devono sostenere per le inefficienze in campo militare (valutate in almeno 25 miliardi l’anno) dovute all’estrema frammentazione degli standard.

Bruxelles ha inoltre proposto agli stati membri di scegliere fra tre possibili scenari per rafforzare la difesa europea che vanno dalla semplice ‘cooperazione’ su base volontaria e caso-per-caso, alla già più ambiziosa proposta di ‘sicurezza e difesa condivise’ in cui i paesi mettono in comune certe capacita’ militari e finanziarie, fino alla ‘Difesa comune’ in cui la protezione dell’Europa e’ garantita da Ue e Nato che si rafforzan0o reciprocamente. I tre scenari sono contenuti nel Documento di riflessione sul futuro della Difesa, presentato oggi dai vicepresidenti Federica Mogherini e Jirky Katainen.

“L’Unione europea è impegnata a rafforzare il lavoro sulla difesa e la sicurezza, esaltando il nostro ruolo strategico e la nostra capacità di agire come fornitore di sicurezza nel mondo e di poterlo fare autonomamente quando e dove necessario” ha detto Mogherini sottolineando che “dobbiamo superare la frammentazione che abbiamo in questo campo ed usare tutti gli strumenti a disposizione dell’Unione”.

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