Costernazione, rabbia, profonda amarezza, ma anche voglia di reagire. Sono queste le sensazioni espresse dal Circolo Legambiente di Reggio Calabria di fronte alla notizia dell’arresto, “vero e proprio colpo al cuore”, di Lucano, sindaco di Riace.
“Conosciamo bene Mimmo, abbiamo con lui e con l’esperienza Riace un legame speciale di condivisione, consolidatosi negli anni attraverso tante iniziative di volontariato ambientale, l’ultima delle quali per prendere possesso dell’ex ristorante La Scogliera e di alcune villette a mare confiscate alla ‘ndrangheta per ragionare della loro destinazione sociale. Del sindaco apprezziamo – oltre la sua straordinaria generosità, la sua visione e il suo impegno che ne fanno a giusta ragione un simbolo della cultura dell’accoglienza – la sua assoluta onestà, la sua intransigenza etica, il suo agire sempre nell’interesse “giusto” della comunità e in aiuto alle persone dai diritti negati. Per questo non possiamo accettare, pur senza entrare, rispettosamente, nelle dinamiche della Giustizia che l’hanno, magari inevitabilmente, prodotto, il paradosso che egli venga addirittura privato della libertà alla stregua di un pericoloso delinquente. Né possiamo tollerare che nel velenoso dibattito politico e mediatico la vicenda Lucano venga associata al “malaffare” dell’accoglienza e della gestione “mafiosa” degli Sprar, ipotesi escluse, nel caso specifico, dalla stessa Magistratura.
Per comprendere il modus operandi del Sindaco di Riace sul piano amministrativo non si può a nessun livello prescindere dal principio secondo cui il fare riferimento sempre e comunque alle regole della legalità “formale” sarebbe sterile e controproducente, se fosse – come in alcuni casi limite a Riace si è prospettato – a discapito dai valori sostanziali e dagli “obblighi” morali e civili, spesso impellenti, della giustizia e dell’ umanità.
È in ogni caso certo che, come bussola del suo agire, Mimmo Lucano ha messo in ogni circostanza i valori costituzionali, quelli stessi in molti casi e in tanti altri ambiti, calpestati e violati. Siamo pronti a mettere la mano sul fuoco, peraltro, che nessuna inchiesta potrà mai dimostrare, perché inesistente, alcun interesse illegittimo – economico, clientelare o di favore – da parte di Lucano nella gestione del comune di Riace.
Al ministro Salvini che, come al solito inopportunamente, chiede cosa hanno da dire i “buonisti” alla luce dell’arresto di Lucano, dalla nostra piccola postazione di persone “perbene”, rispondiamo che ci sentiamo orgogliosi, ancora di più, di essere vicini e solidali a una grande persona come il sindaco dell’accoglienza e assicuriamo che, insieme a tanti altri, faremo di tutto per contrastare il “delitto perfetto” pensato a livello governativo, quello, cioè, di cancellare l’“esperienza Riace”, riassorbendo e facendo rientrare nella burocrazia piatta, disumana, e normalizzante la straordinaria “anomalia selvaggia” di un modello esemplare. Resta invece per noi questo una bussola fondamentale di riferimento da estendere e valorizzare per farla diventare nel nostro Paese normalità e nuova civiltà. Continueremo a stare “sempre e per sempre dalla stessa parte”: con Mimmo Lucano, per l’accoglienza, la bellezza umanitaria e la democrazia, contro il razzismo e l’intolleranza. Proprio con questi sentimenti e con questo spirito aderiamo alla manifestazione di solidarietà indetta per sabato prossimo a Riace.