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Strongoli: demolizione del chioscetto in legno di viale Magna Grecia sul lungomare

Redazione

Lo Stato è arrivato prima della ndrangheta. Il chioschetto in legno di viale Magna Grecia è stato demolito questa mattina sul lungomare di Strongoli insieme a ciò che era rimasto nei pressi del cimitero di Strongoli del chiosco dei fiori, incendiato nella notte tra il 27 e 28 agosto scorsi. Il Commissario Straordinario di Strongoli Umberto Pio Campini ha seguito tutte le operazioni di demolizione che sono state eseguite dalla Socea srl. All’evento sono stati presenti anche i carabinieri della locale stazione di Strongoli con il maresciallo Gianluca Aiello. Entrambi i chioschi appartenevano alla famiglia Giglio, in particolare a Giuseppe, figlio di  Salvatore Giglio, che gli inquirenti ritengono essere il capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta locale. I due chioschi erano stati sequestrati nel gennaio scorso nell’ambito della nota operazione antimafia “Stige”, blitz che aveva decimato il clan Farao-Marincola di Cirò Marina  coinvolgendo anche nomi “eccellenti” del panorama politico locale, tra cui anche l’allora sindaco di Strongoli . Sin dalle prime ore del mattino l’area è stata transennata per portare a termine le operazioni di demolizione. Si è dato inizio dapprima alla demolizione del chiosco di viale Magna Grecia per completare successivamente la rimozione delle fondamenta e di ciò che rimaneva del chiosco di fiori in Città. Le fasi e le operazioni di demolizione sono state seguite dall’attuale Commissione straordinaria di Strongoli sin da suo insediamento dello scorso aprile .

 

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