La produzione di biometano soltanto nel settore agricolo potrebbe coprire il 12% dei consumi attuali di gas in Italia con evidenti vantaggi ambientali e economici. Questo quanto emerge dalla seconda Conferenza nazionale ‘L’era del biometano’, promossa da Legambiente a Bologna in cui viene raccontato lo stato dell’arte nel nostro Paese.
Il biometano (un biocombustibile che si ottiene sia da scarti di biomasse di origine agricola sia da frazione organica dei rifiuti solidi urbani derivante dalla raccolta differenziata) “può avere un ruolo fondamentale nella Strategia energetica del nostro Paese” per ridurre l’inquinamento dell’aria e nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo il Comitato termotecnico italiano è “in grado di evitare l’immissione di gas serra di almeno il 75% rispetto ai combustibili fossili”.Inoltre “l’intero processo”, grazie a un ammendante, “permette ridare fertilità ai suoli impoveriti. Senza dimenticare che è una grande opportunità economica, anche per la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Quest’anno poi il biometano, grazie all’approvazione del decreto dedicato alla sua promozione nel settore dei trasporti, può essere una spinta “all’economia circolare” anche dopo il via libera al pacchetto Ue; e inoltre pone “l’obbligo della raccolta separata dell’organico a livello europeo”. Il decreto mette “in bilancio 4,7 miliardi di euro fino al 2022 per i nuovi impianti per la produzione”.