Proteggere il mare dall’inquinamento, non solo depurando le acque reflue domestiche e industriali ma anche governando la rete di raccolta di acque pluviali che, soprattutto con forti piogge o alluvioni, è aggredita da detriti e rifiuti. Sono gli obiettivi dell’alleanza fra la città di Marsiglia e il gruppo Suez che fanno della città francese un modello di riferimento per tutto il Mediterraneo.
Gli oceani sono minacciati da un inquinamento senza precedenti e per l’80% i rifiuti arrivano da terra e dall’attività umana. Il Mediterraneo, con la sua superficie ridotta, è particolarmente vulnerabile a questa aggressione: si stimano infatti 500 tonnellate di plastiche e 250 miliardi di micro-plastiche. Le città costiere hanno quindi un ruolo fondamentale nel prevenire l’inquinamento marino.
L’area metropolitana di Marsiglia (Aix-Marseille Provence) – con i suoi 50 chilometri di litorale è il più grande parco balneare europeo – ha puntato molto sulla qualità del mare. La città di Marsiglia con le sue 21 spiagge e due milioni di bagnanti all’anno punta a diventare capitale euromediterranea all’avanguardia della tecnologia di servizi gienico sanitari. E ha un alleato, il gruppo industriale Suez, che da 30 anni con la controllataSeramm si occupa del Servizio d’igiene gestendo raccolta e trattamento delle acque reflue e piovane, contenendo il rischio di inondazioni durante forti piogge. Attività che assicurano un’alta qualità igienico sanitaria del mare. Ma Seramm ha abbracciato anche un’altra missione: rivitalizzare e arricchire la biodiversità di flora e fauna marina della baia Cortiou di Marsiglia e del Parco nazionale des Calanques. E i primi risultati si stanno vedendo.
Per la depurazione delle acque reflue della rete di Marsiglia (1.947 chilometri, 86 milioni di metri cubi all’anno, una delle più importanti di Francia) in città dal 1987 è in servizio l’impianto di depurazione Géolide che attraverso una rete di tubature collegate ai fiumi Huveaune, Jarret e Aygalades serve 800.000 marsigliesi e 200.000 abitanti di 16 comuni vicini. Dapprima utilizzato per il trattamento fisico chimico e dal 2008 per quello biologico, l’impianto costato 230 milioni di euro e dal 2013 gestito da Seramm – come hanno spiegato il ceo Yves Fagherazzi e il direttore dell’impianto Bruno Triboulet in un incontro con i giornalisti – consente di elimare il 92% di sostanze inquinanti da cui vengono ricavati dei fanghi poi trattati in una struttura a circa 6 chilometri di distanza per essere trasformati e venduti a imprese locali per la produzione di energia. Ma nonostante sia una struttura altamente performante non è in grado di sopportare eventi pluviali eccezionali che capitano 50-60 giorni all’anno, e quindi di ridurre l’inquinamento di Marsiglia e del suo mare.
Così nel 2014 Suez attraverso Seramm ha cominciato la costruzione del bacino di raccolta di acque reflue e pluviali Ganay, il più grande interrato in Europa, (a qualche centinaio di metri di distanza da Geolide) inaugurata con sei mesi di anticipo nel marzo 2017 che – dopo alcuni mesi di test – dal 2018 eviterà ogni anno lo sversamento in mare di un milione di metri cubi di acque reflue non trattate e di dimezzare i rifiuti nel parco nazionale des Calanques, ha spiegato Hervé Madiec, direttore Acqua di Suez per l’area mediterranea. A 30 metri di profondità – sotto lo stadio di calcio in erba sintetica in costruzione – 56 metri di diametro e collegato a un tunnel di 300 metri, questo enorme serbatoio ha una capacità di 50 000 metri cubi e può raccogliere due milioni di metri cubi per anno di acque reflue. Un’opera costata 54 milioni di euro. Obiettivo primario è gestire in tempo reale situazioni pluviali eccezionali. In caso di alluvione, l’acqua confluirà nel bacino Ganay per essere stoccata sino a 50mila metri cubi anzichè finire in mare. Dall’impianto Geolide si decide il ritmo e l’opportunità di svuotare il serbatoio Ganay cosa che, in caso la pioggia smetta, può avvenire in 24 ore. Insomma, un vero modello per le città del Mediterraneo.
Dunque mare più pulito per le 21 spiagge marsigliesi. Che tuttavia vengono analizzate quotidianamente, ha spiegato la delegata comunale all’igiene, salute e sicurezza della città di Marsiglia Monique Daubet incontrando i giornalisti sulla spiaggia Bains des dames, attraverso controlli di biologia molecolare. Il campionamento viene fatto verso le 5 del mattino e dopo circa tre ore c’è già una risposta (anzichè le usuali 48 ore). I risultati, come le condizioni meteo, la temperaura dell’acqua e la forza e direzione del vento sono consultabili in tempo reale sullo smartphone con una app “Marseille Infos Plages” lanciata da Seramm, l’area metropolitana Aiz-Marseille-Provence e la città di Marsiglia.
Il biologo nella direzione di ingegneria ambientale di Suez Acqua Eric Blin assicurato che “la vita marina è migliorata”. Attraverso il progetto pilota Re-Cyst sono state reimpiantati manualmente in una quarantina di punti del Parco nazionale des Calanques ciuffi di alghe endemiche Cystoseira, che indicano il buono stato ecologico delle acque costiere poco profonde ma che scompare a causa delle attività umane, per stimolare la ripresa di flora e fauna marine.