Un nome al femminile coniato dall’Accademia della Crusca e una candelina: la nuova astronomia festeggia il suo primo compleanno e da oggi si chiama ‘astronomia multimessaggera’. Il 16 ottobre 2017 nasceva la nuova astronomia con l’annuncio di una collisione fra due stelle di neutroni, gli oggetti più densi dell’universo, osservata con una combinazione di onde gravitazionali e fotoni.
Per l’occasione l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha interpellato l’Accademia della Crusca per trovarle un nome corretto: se finora era stata definita “astronomia multimessaggero”, traducendo in modo letterale il termine inglese “multimessenger astronomy”, la versione scelta dalla Crusca è quella al femminile, ossia astronomia multimessaggera.
L’Accademia della Crusca inizialmente ha proposto anche forme radicalmente alternative, come “astronomia multionda”. Gli scienziati hanno però sollevato fondate obiezioni: nel caso specifico i “messaggeri” sono sia onde gravitazionali e onde elettromagnetiche (fotoni), che particelle come i neutrini, perciò la dicitura “onde” appare riduttiva e insufficiente. Meglio dunque cercare una forma non troppo distante dall’originale inglese, ma allo stesso tempo capace di rispettare morfosintassi dell’italiano, risultando così trasparente e comprensibile.
“Oltre alla correttezza dei contenuti scientifici, la redazione di Asimmetrie (la rivista di divulgazione dell’Infn) presta grande attenzione alla correttezza della nostra lingua e per questo ci siamo rivolti a una delle massime istituzioni in materia”, commenta Fernando Ferroni, Presidente dell’Infn e direttore responsabile di Asimmetrie. “Siamo contenti di aver contribuito alla formulazione condivisa con l’Accademia della Crusca del nome in italiano di questa nuova astronomia, inaugurata grazie alle onde gravitazionali, che speriamo, nei prossimi anni, ci riserverà tante belle sorprese”.