Home » DONNE CHE ALLATTANO IN PUBBLICO, DISAGIO O NORMALITÀ?

DONNE CHE ALLATTANO IN PUBBLICO, DISAGIO O NORMALITÀ?

Redazione

Perché ammirare una mamma che allatta in un quadro ci emoziona e vederla dal vivo invece ci stupisce o addirittura infastidisce?
Maria Zanchi, fotografa e neo mamma bergamasca è partita dall’iconografia sacra e si è interrogata sull’esperienza di ogni donna nell’allattare in pubblico. Un progetto di ricerca artistica, “Mamma con bambino 2018”, diventato anche mostra fotografica “on the road” (a Bergamo fino al 15 ottobre 2018 in concomitanza della Settimana per l’Allattamento Materno (SAM).

30 ritratti di donne che allattano i loro bambini in diversi luoghi pubblici scelti perchè narrativi dell’esperienza di disagio o di normalitàpersonalmente vissuta dalla protagonista dello scatto.
Senza nome – perché non importa l’età, la provenienza, la professione, sono tutte mamme e questo è ciò che conta – con il figlio tra le braccia e attaccato al seno, proprio come fa la Madonna nelle più note rappresentazioni artistiche, queste donne si mostrano in un momento della quotidianità assolutamente naturale con la cura, il pudore e il rispetto che si deve a se stesse, al proprio figlio, al momento d’intimità della poppata e a chi guarda. Dimostrando che quanto fanno non è esibizione, ma gesto d’amore, la normalità.

Sull’argomento c’è in Italia, e non solo, un aperto e vivace confronto. Tre gli spunti di riflessione.
La Direttiva n.1 del 3 febbraio 2017 del Ministro per Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, in cui si richiamava l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e dei singoli dipendenti sulla necessità di assumere azioni positive, comportamenti collaborativi o comunque non ostativi delle esigenze di allattamento

La frase pronunciata da Papa Francesco l’8 gennaio 2017 durante il battesimo di ventotto neonati quando, alla fine dell’omelia, ha aggiunto una raccomandazione: “La cerimonia è un po’ lunga, qualcuno piange perché ha fame: voi madri allattate liberamente”.
Terzo, allargando lo sguardo al mondo, la dichiarazione dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – e dell’Unicef che, sull’allattamento, dice che rappresenta “un diritto fondamentale dei bambini e delle mamme che devono essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare”.

Con il comune di Bergamo la realizzazione di “Mamma con bambino 2018” è una mostra fotografica “diffusa”, fatta cioè di affissioni per le vie della città, e all’obiettivo di porre, proprio attraverso l’originalità della formula espositiva, la questione sotto lo sguardo di tutti nella speranza che lo stesso diventi più amabile, sensibile ed accogliente rispetto al tema.
“Ma non solo. Proprio perché il tutto assuma una finalità di più ampio respiro – ha detto l’Assessore Poli – Mamma con bambino 2018 è stato inserito in una progettualità più articolata che riguarda i bambini e le loro famiglie e, accanto agli scatti fotografici, vede la realizzazione di una ricerca sviluppata attraverso interviste alle 30 mamme protagoniste, per narrare storie di vita e tracciare un quadro dei loro vissuti di donne che scelgono di allattare in pubblico. I risultati della ricerca – che ha la supervisione scientifica di Monica Guerra, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Bicocca di Milano e formatrice del progetto comunale “Autonomie possibili” relativo al sistema educativo 0-6 anni, giunto al terzo anno di realizzazione, – sfoceranno in una pubblicazione di prossima realizzazione.”

“Il mio lavoro – ha spiegato Maria Zanchi – è stato scegliere mamme che allattano proprio nel momento in cui avviene lo scatto e nei luoghi da loro narrati. Per me è stato fondamentale che tutto il percorso non fosse astratto e teorico, ma figlio di esperienze reali e in dialogo con mamme vere. Luoghi e volti esprimono quindi questa ricerca, sono scene di vita reale.”
Il progetto continuerà sui social media: le mamme sono invitate a postare le loro foto mentre allattano in luoghi pubblici con l’hashtag #mammaconbambino

Articoli correlati