Anche la città di Cosenza ha celebrato la “Giornata Europea della Cultura Ebraica” dedicata quest’anno allo “Storytelling”, al narrare. Alla presenza dell’Arcivescovo di Cosenza, Mons.Francesco Antonio Nolè, del rabbino capo Umberto Piperno e del delegato per la Calabria dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Roque Pugliese, si è svolto questa mattina, al Chiostro di San Domenico, un incontro, particolarmente significativo e partecipato, che ha visto protagonisti i ragazzi delle terze classi delle scuole medie “Zumbini”, “Spirito Santo” e “Tommaso Campanella” di Cosenza.
L’Amministrazione comunale, che ha voluto fortemente la manifestazione per testimoniare ancora una volta i radicati sentimenti di fratellanza e di vicinanza alla cultura ebraica, è stata rappresentata dall’Assessore alla comunicazione, turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro. “L’appuntamento di oggi – ha detto Rosaria Succurro – conferma la vocazione della città di Cosenza ad essere città dell’accoglienza e della inclusione e che guarda con favore al dialogo e all’integrazione tra le diverse culture ed identità. La giornata europea della cultura ebraica – ha proseguito Succurro – ha assunto oggi una particolare pregnanza per la presenza dei ragazzi delle scuole e per l’importante messaggio che intende veicolare: la trasmissione alle nuove generazioni, attraverso la modalità del racconto, di quanto accaduto in passato, nella storia antica o più recente”.
Alla fase conclusiva della giornata ha partecipato anche l’Assessore alla scuola Matilde Spadafora Lanzino, il cui saluto era stato già portato dal dirigente del settore educazione di Palazzo dei Bruzi, Mario Campanella. “La cultura ebraica – ha sottolineato Campanella nel suo intervento – significa bellezza. E attraverso la bellezza e il racconto si costruiscono ponti di tolleranza e di rispetto. E’ ciò che il Sindaco Mario Occhiuto – ha detto ancora il dirigente del settore educazione – ha costruito nella sua esperienza: una città aperta e laica nella quale la comunità ebraica ha una sua rilevanza”.
Nel corso della giornata si sono succedute diverse testimonianze che proprio attingendo alla forma del racconto hanno ricordato luoghi e vicende, formando quell’immenso libro del vissuto ebraico, fatto di pagine gioiose e vivaci ma anche di pagine tristi e struggenti. Perfettamente in linea con lo spirito della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che da diciannove anni invita a scoprire tradizioni, cultura e luoghi ebraici in Italia, proponendosi di diffondere una narrazione dell’ebraismo rispondente al vero.