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Diffusi ieri, in Provincia, i dati dello studio MAP sulla Sindrome Metabolica

Redazione

Si è tenuto nella serata di ieri, 26 ottobre 2018, l’importante Convegno sul “Monitoraggio della Sindrome Metabolica in 3 Comuni della Provincia di Cosenza” (Rende, Rovito e San Lucido) – relatore il Prof. Umberto Cornelli della Loyola University School of Medicine-Chicago – che ha reso noti i dati dello studio denominato MAP (Monitoraggio Alimenti Patologie), di cui è coautore unitamente alla dott.ssa Giuseppina Cassano Cassano, biologa nutrizionista; al dott. Gennaro Meringolo, cardiologo clinico ed esperto in ecodoppler cardiaco, dirigente di I livello dell’AO di Cosenza; e ai dottori Mario Rausa, medico chirurgo specialista in dermatologia e venerologia;  Martino Recchia, biometrista; e Oreste Valente, che ha dato un supporto indispensabile per il caricamento dei dati su database specifico.

Una serata interessante, che ha avuto il merito di focalizzare l’attenzione sulla necessità di un’educazione alimentare finalizzata alla prevenzione della sindrome che si traduce nell’adozione di una dieta bilanciata e, in generale, di corretti stili di vita.

Proprio sul tema della prevenzione si è soffermato in apertura dei lavori il Presidente della Provincia Franco Iacucci, secondo il quale «merito del progetto è di essere andato sul territorio, promuovendo un’operazione culturale assolutamente necessaria». Occorrerà ora capire insieme come dargli le gambe per proseguire e allargarlo e «la Provincia di Cosenza farà la propria parte», ha concluso Iacucci.

La relazione del Prof. Cornelli, attesissima e coinvolgente, ha analizzato la correlazione tra alimenti e sindrome metabolica, sulla base dei dati dello studio: in tutti i soggetti con SM si è riscontrata un’assunzione calorica eccessiva, stimata tra il 5 e il 10 % in più del necessario che tuttavia, nella sua continuità, lentamente esita nella malattia. 

Innanzitutto, considerando un’età media di circa 50 anni, la SM è più frequente nei maschi di circa ll’8 % in più rispetto alle femmine. In questi soggetti sono più frequenti tutte le malattie, da quelle cardiovascolari a quelle articolari. La sedentarietà ha un peso inferiore rispetto a quello dell’apporto calorico. 

Considerando delle aspettative di vita media stimate perlomeno in ulteriori 25 anni, il costo in soli farmaci per questo periodo supera i 20 mila € per soggetto.

Gli alimenti ritenuti causali/protettivi della SM sono diversi nei due sessi.

Nelle femmine, il consumo eccessivo di carne bianca e il ridotto consumo di carote e cavolfiori sono ritenuti un rischio di SM. Nei maschi, gli alimenti coinvolti nella SM sono un ridotto consumo di birra, vino rosso, cioccolato, insaccati, aglio, latte e carote, mentre il consumo di tonno in scatola risulta come favorente.

Non è il singolo alimento, né la differenziazione tra lipidi, carboidrati, proteine, fibre e alcool che  possono dare indicazioni esaurienti sulla  SM, ma il complesso degli alimenti. 

La cosa più importante che risulta dallo studio è che la SM ha cause diverse nel maschio e nella femmina e diversi sono gli aspetti alimentari, indicando quindi che l’educazione alimentare ha una grande importanza.

Hanno portato i saluti istituzionali ai partecipanti anche il Consigliere regionale Gianluca Gallo, per il quale «la sanità in Calabria arriva in ritardo sulla prevenzione e finisce col pesare sul bilancio generale»; e il Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza, Carmelo Milano secondo cui «è necessario superare la medicina di attesa e passare alla medicina d’iniziativa».

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